C'era molte volte il jazz... All'Auditorium c'è ancora

La rassegna della Verdi tra anni '70 e presente Sul palco nella serata finale il Cerino Ensemble

C'era molte volte il jazz... All'Auditorium c'è ancora

Si chiude il sipario della rassegna C'erano molte volte il Jazz e non poteva che essere Alessandro Cerino, l'ultima stella musicale a illuminare il palco dell'Auditorium di Milano. Proprio il Maestro ha ideato e curato per la Verdi lo splendido festival di cui lui farà il chiudi fila. Non solo organizzatore ma anche compositore e polistrumentista. Un musicista eclettico e a tutto tondo che sa fare della musica un volano di idee ed emozioni, al di là dei colori e della diversità. Le luci del palco si accenderanno per lui e il suo gruppo di solisti giovedì 10 agosto alle 20.30, quando L'Alessandro Cerino Ensemble racconterà ai suoi spettatori l'ultima parabola di un secolo di musica jazz tra anni settanta e attualità. Questo genere festeggia proprio quest'anno il centenario dalla prima incisione di un brano jazzistico. L'esibizione di giovedì abbraccerà e suonerà le note del jazz contemporaneo attraverso le influenze della musica classica, del rock, della musica indiana e della musica etnica.

John William Coltrane, sassofonista statunitense fece da spartiacque nel genere. Dopo la sua morte il jazz da un lato continuò a sviluppare e ramificare un linguaggio e delle influenze sempre più moderne, dall'altro cercò di sintetizzare e raccontare i tempi e le culture che lo sfiorarono lungo il suo percorso. Seguì il mitico jazz rock, le influenze indiane, il free jazz con grandi nomi come Miles Davis, Ravi Shankar, John McLaughin, OrnetteColeman, John Coltrane. Senza dimenticare il jazz di oggi tra progressive, fusion, electric e acoustic che vede Michel Brecker, Herbie Hanckok e Chick Corea come grandi esponenti. La formazione che sul palco di largo Mahler sarà un florilegio di fuoriclasse. Grandi nomi non solo nostrani ma anche internazionali a partire dal padrone di casa, Cerino con arrangimenti, direzione e fiati. Accanto a lui Gilberto Tarocco (sax, clarinetto, flauto), Daniele Moretto (tromba, flicorno), Martino Vercesi (chitarra elettrica e classica), Luca Dell'Anna (tastiere, pianoforte), Ares Tavolazzi (basso elettrico, Fretless), Ermanno Novali (pianoforte, Fender Rhodes), Tony Arco (batteria), Sebastiano Bubba Sempio (percussioni).

Ma non c'è da rammaricarsi per la conclusione di C'erano molte volte il jazz, per gli amatori della musica infatti le porte dell'Auditorium restano aperte fino al 27 agosto con la mostra Icone Jazz. Le fotografie portano la firma dei Roberto Polillo, soprannominato «il fotografo del jazz», un esperto di reportage e ritratti che ha catturato durante la sua carriera le stelle del genere. Da Louis Armstrong a Duke Ellington, passando perMiles Davis, Charles Mingus, John Coltrane. Una raccolta dei grandi protagonisti della musica afro-americana, tra sguardi pregnati di vita e attimi di un mondo che forse non è più. Il fotografo non è però un neofita musicale infatti suo padre , Arrigo Polillo, diresse la rivista Musica Jazz, e fu uno dei più grandi storici e critici di jazz.

(Biglietti: euro

25,00/15,00; i prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle 19.00, telefono: 02.83389401/2/3; sito: www.laverdi.org owww.vivaticket.it ).

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