In un caso 700 euro, in un altro 1000. Ma al più sfortunato finora sono stati sottratti ben 10mila euro. Soldi stornati in maniera fraudolenta dal conto corrente dopo una richiesta telefonica d`inserimento dei cosiddetti «codici segreti», seguita passo a passo da un fantomatico impiegato dall`altro capo. Quattro casi in una settimana, 4 denunce arrivate alla polizia da persone tra i 30 e i 40 anni, ma non si esclude che dopo un incrocio di dati possano risultare molte di più. Il fenomeno preoccupante per il momento riguarda due filiali milanesi di un importante istituto di credito.
I clienti della banca che si sono rivolti alla polizia hanno raccontato tutti la medesima storia. Sono stati contattati da qualcuno che, dopo aver mandato loro sul cellulare un messaggio e un link su sui cliccare, ha telefonato direttamente al loro numero privato. E presentandosi come un dipendente della loro filiale della banca sotto la Madonnina, dopo averli chiamati per nome e cognome (e quindi già a conoscenza della loro precisa identità) li sollecitava a entrare nella app dell'istituto di credito per poi far loro inserire, in diretta telefonica, i codici segreti permettendo così all'«impiegato», impegnato a muovere un mouse da remoto e visibile su schermi di pc e cellulari, di poter entrare in diretta nel loro conto personale.
«Poiché al momento della chiamata sul display mi era apparso il numero corrispondente a quello fisso della filiale della banca dove ho il conto - spiega un cliente - ho risposto tranquillo. E, codici alla mano, ho eseguito tutte le operazioni che mi venivano richieste al momento» spiega uno dei truffati. Dall'altra parte veniva infatti spiegato al cliente, in maniera generica ma molto professionale (quindi credibile), che la banca doveva fare un aggiornamento del software e che era tutto regolare, invitandoli a non temere che si trattasse di un raggiro.
«Il problema è che mi sono stati stornati dei soldi dal conto corrente. Denaro che non solo non si sa dove sia finito ma che la banca ha dichiarato di non aver mai utilizzato, asserendo che non sono queste le formule di cui si avvale in casi del genere e che non farebbe mai contattare un cliente a questo modo» spiega uno dei denuncianti, un informatico 35enne che vive con la famiglia in via della Moscova. E che ancora non si capacita di quanto gli è accaduto. L'elemento che più sconvolge è che, tra coloro che, una volta accortisi dell'importo stornato dal conto, hanno provato a mettersi subito in contatto con il numero da cui erano stati chiamati, a rispondere è stata proprio la filiale della loro banca.
Per procedere al rimborso l'istituto di credito ha chiesto al cliente di portare la denuncia, ma ha messo in
campo anche un perito. Che, sempre secondo quanto affermato dai clienti in sede di denuncia, non ha dato sempre l'autorizzazione per il rimborso dell'importo di denaro sparito, ma sta valutando caso per caso.Paola Fucilieri
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