Chick Corea, la leggenda del jazz

Chick Corea, la leggenda del jazz

La chicca dell'estate concertistica jazz milanese? Il «live in solitario» - inserito a pieno titolo nella settima edizione di «Il ritmo delle città», il festival jazz di Milano diretto da Emilio Sioli – dell'eterno Chick Corea, tra i pianisti-compositori più rilevanti dagli anni Settanta in avanti. Che si tratti di un vero e proprio concerto-evento, lo testimonia il fatto che mister Armando Corea, statunitense con nonni calabro-siculi, 72 anni (50 dei quali vissuti nei progetti più svariati, dalla fusion elettrica alle incursioni nella musica colta, passando per collaborazioni eccellenti - per la cronaca, fu «Sideman» di Miles Davis in dischi importanti quali «In a silent way» e «Bitches brew» -, e ben 19 Grammy Award in bacheca), non si esibiva all'ombra della Madonnina senza band al seguito dall'inizio degli anni Ottanta. Stasera nella curiosa location dell'Orto Botanico di Cascina Rosa di via Valvassori Peroni 7 (ore 21.30, ingresso 25 euro) affronterà la «solo improvisations», per dirla con gli organizzatori, «dall'alto di una vastissima cultura musicale, spaziando da grandi pagine storiche a composizioni originali che contribuiscono alla dimensione contemporanea del piano jazz».
«Al di là delle formidabili doti pianistiche, Corea è un esempio assoluto, al pari di altri grandi come Herbie Hancock o Miles Davis, di artista che non sta mai fermo, che non si adagia sugli allori, sempre proteso al nuovo, al diverso, alla ricerca di sonorità e musiche inesplorate - ha dichiarato di recente Stefano Bollani, che nell'ultimo periodo ha incrociato a più riprese il piano con l'illustre “collega”, al quale va accumunato per la una straordinaria versatilità e ampiezza di orizzonti stilistici -. È uno dei pianisti che ascolto e amo fin da bambino e di cui meglio conosco ogni piega del percorso artistico. Di lui apprezzo tanto i capolavori iniziali, soprattutto "Now he sings, now he sobs" del 1968 e "Inner space" del ‘72, quanto i dischi coi Return To Forever o la Elektric Band». Accantonata per un attimo la sua nuova band, il quintetto di virtuosi The Vigil, con la quale pare essere tornato ad un jazz ricco di timbri e di strumenti diversi (molti elettronici come il sintetizzatore), Corea farà vedere che è ancora il re, anzi “the king”, del pianismo jazz.

Jazz, per la precisione, combinato disposto di immaginazione e cuore al tempo stesso.
Una curiosità, sempre oggi, ma nel pomeriggio, Chick Corea terrà all'Auditorium Lattuata in corso di Porta Vigentina un seminario (per altro già tutto esaurito) dal titolo «Il piano solo nel jazz».

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