Ferruccio Gattuso
Quasi impossibile non essersi imbattuti, nel palinsesto televisivo, in Ghost. Con un terzetto di protagonisti memorabile - Patrick Swayze, Demi Moore e una vulcanica Whoopi Goldberg - il film diretto nel 1991 da Jerry Zucker ha lasciato il segno, diventando titolo di culto per una generazione. Il termine «classico» non è certo sprecato per la storia d'amore tra Sam, morto in modo violento ma rimasto fantasma a metà strada tra terra e cielo, e la sua fidanzata Molly, grazie a infallibili innesti di thriller e commedia. Dal 2012 quella storia è diventata un musical che però, a Broadway, nel 2012 fu un flop, anche per la distanza dall'originale cinematografico. Una nuova vita la sta dando invece il regista Federico Bellone, reduce da un solido successo in Spagna e ora pronto a portare Ghost in tournée a casa nostra, con allestimento italiano: dopo Bologna e Roma, tocca a Milano, da questa sera all'1 marzo al Teatro degli Arcimboldi. «I punti di forza di questo spettacolo sono diversi: spiega Bellone, già firma registica di Newsies, Mary Poppins, del recente Charlie e la Fabbrica di Cioccolato, la storia, l'aderenza al film che ho voluto rimarcare in modo chiaro, gli effetti speciali di Paolo Carta, lo stesso applaudito per Mary Poppins e che ha realizzato l'edizione più ricca di Ghost al mondo, e poi un arrangiamento più rock delle musiche firmate dall'ex Eurythmics Dave Stewart e da Glen Ballard». Poi ci sono loro, i protagonisti: Giula Sol (Molly), Mirko Ranù (Sam), Gloria Enchill (la medium nera Oda Mae) e Thomas Santu (Carl) insieme a un cast di sedici perfomer. «Quando parlo di aderenza al film prosegue il regista intendo il recupero di quella sensazione di intimità tra i personaggi che ne è una delle caratteristiche vincenti, e poi il messaggio di fondo della storia: il tempo ci passa sotto gli occhi, non si deve perdere l'occasione di dire e fare le cose giuste prima che sia troppo tardi». L'Aldilà è una forte componente di Ghost ma, prosegue Bellone, «personalmente non credo al paranormale, credo piuttosto a coincidenze particolari, quando queste si manifestano come se fossero prodotte da un'altra dimensione». Federico Bellone è tra i più attivi registi a portare in Italia titoli anglosassoni e, proprio perché si è guadagnato un rapporto di fiducia con Disney e con il produttore numero uno di Londra Cameron Mackintosh, è ancora scottato dal mancato ritorno di Mary Poppins a Milano: le spese eccessive per il rifacimento dell'intera scenografia per il Sistina a Roma hanno portato alla chiusura dello show per il buco in bilancio registrato dal produttore Wec Wolrd Entrtaertainment Company.
«Problemi di cui mi dispiaccio ma che personalmente non hanno intaccato i rapporti, né con Disney né con Mackintosh conclude Bellone Tra Milano e Roma abbiamo venduto 270mila biglietti, un vero successo. Per un nuovo titolo di cui detengono i diritti, però, bisognerà aspettare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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