Il consiglio comunale si è aperto ieri con un applauso bipartisan in segno di solidarietà al sindaco Beppe Sala per le minacce subite su Telegram da un gruppo di No green pass. Come ha sottolineato l'ex sfidante del centrodestra Luca Bernardo qualche minuto prima nel cortile di Palazzo Marino, «su questo siamo tutti uniti intorno a Sala, è vergognoso che venga insultato il sindaco di Milano e in generale un'istituzione o una persona privata». In mattinata il Comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza riunito in Prefettura ha deciso di innalzare la «vigilanza attiva» per Sala, era già prevista ma sarà più capillare, con passaggi delle pattuglie davanti alla sua abitazione e attenzione particolare agli eventi a cui parteciperà. Anche la sua casa in centro sarà tra gli obiettivi sensibili da presidiare domani, quando la città sarà di nuovo bloccata per il 15esimo sabato consecutivo dal corteo No pass, a cui si aggiunge la manifestazione statica «No paura day, primum non nuocere» dalle 15 in piazza Duomo, con intervento del portavoce de portuali di Trieste Stefano Puzzer. Si temono di nuovo scontri e caos nelle vie del centro. Per la consigliera leghista Deborah Giovanati è ora che un segnale arrivi anche da chi finora ha manifestato in maniera pacifica: «Il clima di violenza che si sta generando va condannato senza se e senza ma. E chi chiede di far sentire la propria voce pacificamente dovrebbe smetterla di frequentare quei luoghi. Fate un atto di responsabilità, isolate i violenti».
Sala è stato preso di mira per le dichiarazioni fraintese sulla gestione della piazza, ha specificato che «l'opzione di cariche della polizia nei confronti dei manifestanti non esiste». Ma il capogruppo di Forza Italia Alessandro de Chirico spera che domani «Milano venga blindata e che Sala non si azzardi a fare lacrime di coccodrillo il giorno dopo come al solito. La curva dei contagi è in pericoloso aumento e i casi dopo le manifestazioni di Trieste dimostrano che non si deve abbassare la guardia. Alzare le braccia in segno di resa come fa il sindaco non è da persona responsabile almeno quanto chi non vuole saperne di vaccinarsi». Per il consigliere Fi Gianluca Comazzi «da troppi weekend Milano vive i disagi legati ai cortei No pass, i negozianti denunciano ingenti perdite economiche, a questo si sommano i disagi legati al traffico. Ci auguriamo che il Comune si faccia sentire nelle sedi competenti, ottenendo più agenti ed elaborando, in sinergia con la Prefettura, una strategia atta a prevenire pericolose infiltrazioni da parte di facinorosi. Dopo mesi di cortei e proteste l'amministrazione deve tutelare la tranquillità di residenti, commercianti e dei tanti cittadini che subiscono questa situazione». Sulle questioni di sicurezza, dichiara il capogruppo Pd Filippo Barberis, «serve grande fermezza dal punto di vista culturale e politico, per questo siamo cosi critici con quelle forze che ammiccano a chi è alleato del virus, cosi definisco i No vax e No green pass. Bisogna capire con le forze dell'ordine le forme con cui ridurre al minimo le violenze». La leghista Silvia Sardone è «solidale con Sala, anche se a parti invertite non ho mai sentito una parola di vicinanza, e solidale con i commercianti che si vedono crollare il fatturato.
Milano è la piazza dove tutto è concesso, chissà che dopo le minacce Sala si svegli e decida di fare qualcosa». E domani dalle 16 davanti alla sede della Cgil già presa di mira ci sarà un presidio «di tutte le forze democratiche e antifasciste».
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