Concorrenza sleale: guerra di crisantemi davanti ai cimiteri

Concorrenza sleale: guerra di crisantemi davanti ai cimiteri

Le tradizioni meneghine della commemorazione dei defunti lottano da tempo contro una crisi all'apparenza inarrestabile che non sembra essere figlia soltanto dei tempi che cambiano. Un esempio su tutti è quello dell'ascesa e del declino del crisantemo. Tra i fiori più belli e più difficili da trattare, i crisantemi originali della variante chiamata «turner» sono anche i più costosi. Si riconoscono dalla sfera intera che costituisce il fiore e dalla corposità dei petali. Come molti beni considerati di lusso, i turner sono quasi sempre coltivati in Italia, a Pavia e a Sanremo soprattutto. Lorenzo Brunello conosce bene il mestiere del fiorista, che ha svolto per quarant'anni, prima di ritirarsi e continuare a servire la clientela più affezionata: «All'ingrosso noi fioristi paghiamo la qualità migliore a 7 euro al pezzo, come facciamo a rivendere a prezzi inferiori?». Non è facile, visto che la spesa media per un crisantemo a Milano è tra i 2,50 e i 4 euro, e si arriva al massimo a 7 euro per un mazzo di cinque pezzi. Dal Belgio, se non dall'Asia, arrivano, congelate, qualità cosiddette «spider», con i petali filiformi, o la qualità «deco» che al dettaglio possono essere venduti anche a un euro. «Ogni anno la crisi del nostro settore aumenta-commenta Brunello-e i giorni dei defunti sono la conferma di questo andazzo». Un problema serio è rappresentato dai venditori abusivi, che allo stesso modo dei venditori di rose ambulanti, sfruttano i giorni di apertura al pubblico del mercato dei fiori, per acquistare i prodotti più a buon mercato e rivenderli a costi bassissimi. Sulla questione è intervenuto ieri il vicepresidente del Consiglio comunale di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato: «Uno spettacolo indegno, oltre che un malcostume che danneggia non poco i nostri commercianti, i quali pagano le tasse e rispettano le regole e in più devono vedersela con una concorrenza sleale». Il consigliere ricorda che la giunta di centrodestra, nella scorsa legislazione, «aveva organizzato una serie di controlli severi, una vera e propria task force dell'annonaria che contrastava efficacemente questo commercio illegale». Un terreno sul quale la giunta attuale non sembra volersi impegnare. Intanto il mercato dei fiori recisi e delle piante conosce un salvagente sorreggendosi sulle imprese che si occupano delle onoranze funebri. La domanda di 15mila funerali all'anno, in città è soddisfatta da 217 imprese, mentre sono 751 le imprese del settore in Lombardia, 3,6 per cento in più dell'anno scorso, più di un decimo (l'11,8 per cento) di tutto il settore italiano. Sul totale dei funerali, è in calo di circa due punti, ora al 10 per cento, il numero delle funzioni celebrate quest'anno al prezzo calmierato dal Comune di 1.054 euro. Aumentano le cremazioni, arrivate quest'anno a 7102.
A partire da oggi i camposanti della città restano aperti dalle 8 alle 18 e vi si può accedere entro le 17.

30 Fanno eccezione il Monumentale, aperto dalle 8.30 alle 17.15 fino a domenica; Muggiano dalle 8.45 alle 11.45 e dalle 13.30 alle 16.30. Il Sacrario dei Caduti rimarrà aperto fino a lunedì dalle 9 alle 12 e dalle 13.30 alle 17.

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