“I tuoi negozi di fiducia sono sempre con te, accendi la tua città”. Questo è il messaggio lanciato da Confcommercio Milano e Confcommercio Lombardia con un video diffuso sui canali social guardando alla ripartenza per le festività di Natale in tempi di Covid. “I negozi delle nostre città sono parte della nostra vita, aiutiamo i nostri territori a ripartire e le nostre città a riaccendere le luci” sono le parole che accompagnano il video. La luce simbolo dei quartieri, delle vie e delle vetrine, voglia di futuro e nuova normalità.
Ma che Natale sarà per i milanesi? Diverso sicuramente, anche “se noi speriamo sia bello, magari migliore di quello dell’anno scorso anche se purtroppo, realisticamente parlando, in termini di consumi sarà un Natale di sofferenza perché la capacità di spesa non sarà identica o migliore di quella dell’anno scorso - spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano -. Ci sono i temi del lavoro e della sicurezza causati dalla pandemia che si intrecciano e noi stiamo cercando di spingere il Governo perché consenta il prima possibile la riapertura delle attività commerciali, sempre nel rispetto della tutela della salute pubblica”.
“Dicembre è sempre stato il mese più importante dell’anno per le attività commerciali e si prospetta difficile. Abbiamo lanciato questa iniziativa per rilanciare la vivacità, la visibilità di Milano e il ruolo del negozio di vicinato, delle attività commerciali e del loro valore sociale - continua -. Milano è in grande sofferenza, rispetto ad altre città fonda la sua economia su quattro pilastri: il turismo internazionale che quest’anno è dimezzato; le università che da quasi un anno svolgono le lezioni a distanza; le fiere e i congressi fermi da circa un anno - a parte la breve parentesi della riapertura dello scorso settembre - con la mancanza di buyer e visitatori che penalizza alberghi, ristoranti, bar, shopping. A questo si aggiunge il fatto che la città ha 1,3 milioni di abitanti che dal lunedì al venerdì diventano quasi il doppio con i pendolari: oggi con lo smartworking nel settore del terziario ci sono fra 700 e 800mila lavoratori in meno. Solo la pausa pranzo incide fra il 25 e il 30% del fatturato di un pubblico esercizio”.
“Il tema della riapertura dei negozi e dei pubblici esercizi, l’impegno a valorizzare gli acquisti per le feste di fine anno non ha una finalità solo commerciale ma vuole soprattutto mettere in evidenza il valore della socialità, dell’attrattività, dell’accoglienza, dell’internazionalità che sono da sempre nel Dna di Milano - spiega ancora Marco Barbieri -. Vogliamo sottolineare il ruolo delle nostre attività, delle realtà di quartiere e di vicinato che certamente sono di natura economica ma anche un presidio sociale, di relazioni e di sicurezza”.
Il segretario di Confcommercio Milano sottolinea anche che non c’è contrapposizione tra acquisto fisico in negozio e commercio online: “Come dice il presidente Carlo Sangalli noi siamo sempre per un pluralismo distributivo. Il tema fondamentale è la valorizzazione del commercio in sede fissa e della complementarietà anche con il commercio online in un principio di stesso mercato stesse regole. Teniamo presente che molte attività commerciali piccole, medie, grandi vendono i proprio prodotti anche online e questa tendenza è aumentata durante la pandemia”.
“Auspichiamo che il Comune e le amministrazioni a tutti i livelli possano seguire questa nostra iniziativa proprio perché non è squisitamente commerciale ma va nell’interesse della città e dei suoi valori. Le imprese diffuse sono il cuore della vita quotidiana, pensiamo alle attività di quartiere e dei mercati comunali coperti che durante il lockdown sono stati aperti e rivalorizzati evidenziando la loro importante funzione di socialità e solidarietà nei confronti dei cittadini. Abbiamo riattivato un circuito di oltre 600 negozi del settore alimentare che svolgono anche consegne a domicilio soprattutto per le persone anziane con difficoltà ad uscire per acquistare prodotti o a farlo online”.
Anche Regione Lombardia ha fatto una delibera importante pochi giorni fa, stanziando risorse ingenti per le imprese - ricorda Marco Barbieri -. È chiaro che le risorse non sono mai sufficienti e ne stiamo chiedendo altre per ampliare la platea dei destinatari, ma è stato un segnale importante a complemento dei ristori del Governo non sempre adeguati nei confronti di chi vive situazioni di chiusura e di perdita da quasi un anno.
A livello nazionale e non solo solo stiamo anche premendo sul Governo perché intervenga a sostengo di Fiera Milano e Sea Aeroporti di Milano che hanno un ruolo fondamentale per organizzare eventi di richiamo internazionale da un lato e sono la porta d’ingresso di Milano sul mondo dall’altro, perché siano pronti alla ripartenza in piena sicurezza per continuare a competere a livello globale”.
“L’augurio di Buon Natale che mi sento di fare per la città - conclude Marco Barbieri - è rappresentato dalle luminarie natalizie che danno uno spirito e uno slancio di gioia e di bellezza in un momento difficile come questo.
Insieme a dei partner siamo riusciti a illuminare importanti vie commerciali, è stato un impegno importante. La luminaria è come la vetrina di un negozio che si riapre e la loro accensione è l’auspico della riaccensione della città”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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