
I bimbi hanno corso avanti e indietro tra il tavolo e il distributore dell'acqua e della Coca Cola. Giocavano a fare i camerieri per mamma e papà che per una sera non hanno fatto discorsi sui conti che non tornano, ma si sono goduti sono una cena piacevole fuori. Non era un'eccezione fino a qualche tempo fa. Prima della crisi, che ha lasciato tante famiglie a piedi. Gente che non se la passava male e si è trovata da un giorno all'altro con qualche figlio da crescere e nessuno stipendio sul conto in banca o ridotto dalla cassa integrazione. Ha pensato a loro l'ex presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini quando si è inventato «Ruben»: ai disoccupati, a papà separati e mamme single, a chi ha sbagliato e ha pagato col carcere e adesso, col lavoro che è poco per tutti, faticano il doppio a reinserirsi. Il ristorante a un euro in via Gonin 52, zona Lorenteggio, ha aperto lunedì sera dopo un rinvio per assenza di clienti. «Avevano pensato tutti alla classica mensa per clochard, un luogo che forse avrebbe turbato i bambini». Ma i volontari della Fondazione Ernesto Pellegrini hanno stretto rapporti con una rete di associazioni, dalla Caritas alla Comunità Nuova di don Gino Rigoldi, da Libera ai servizi sociali dei Comuni di Buccinasco, Corsico, presto anche di Milano. Sono loro a spiegare a chi è in difficoltà che «Ruben» è un ristorante come tanti, con le foto e le frasi dei filosofi appese alle pareti, i fiori freschi, arredi di design. Perchè anche l'occhio vuole la sua parte. Gli enti segnalano alla fondazione le persone «adatte». «Non vogliamo che diventi una mensa per la povertà estrema, quella fascia di disagio è già servita, mentre non esisteva un luogo per le famiglie che soffrono temporaneamente la crisi, qui con un euro simbolico possono offrire alla famiglia una serata di svago, e ci ha riempito il cuore vedere le facce sorprese, ma è un posto bello ci hanno detto» racconta dopo il debutto il direttore Daniele Locastro. C'è posto per 500, erano meno di cento. «Ma stiamo privilegiando la selezione piuttosto che rincorrere il tutto esaurito, vogliamo intercettare le persone giuste, copriremo i 500 posti tra 2-3 settimane quando la rete sociale avrà spiegato bene a chi chiede aiuto agli sportelli cos'è Ruben». E lì, o alla segreteria della fondazione, possono ritirare le tessere, valide fino a due mesi. Due turni ogni sera, dalle 19 alle 20.30, un menu vario. Lunedì si poteva scegliere tra penne all'amatriciana e pasta al forno, arrosto, cotoletta o pesce gratinato, verdure al vapore, patate al forno o insalata, budino, torta al cioccolato e frutta sia fresca che in macedonia. C'era l'ex imprenditore con moglie e 5 figli, il laureato in ingegneria che ha perso il posto e si arrabatta come fattorino e quel che passa il convento. Era contento, sia di poter mangiare bene almeno a cena per due mesi, sia di stare in mezzo alla gente. «In questo caso il rischio è di isolarsi e rimettersi in piedi diventa ancora più dura».
Domani alle 17 in Comune i partiti litigheranno sui nomi per l'Ambrogino 2014 ma su «Ruben» l'intesa è bipartisan, Pellegrini ha la medaglia in tasca.
E il direttore Locastro si sente di dividerlo con l'esercito di volontari che, senza spot, si sono fatti avanti per servire gratis tra i tavoli: 60 già arruolati, altri 40 hanno mandato il curriculum e saranno contattati. Ma «speriamo sia un progetto pilota e altri ci copino». Pronti anche a condividere l'Ambrogino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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