Convegno sulla famiglia, polemiche sul prete accusato di abusi sessuali

In platea anche un religioso accusato dall'ex Sant'Uffizio. Insorgono le associazioni omosessuali: "Maroni si dimetta". Cattaneo: "Il convegno era pubblico"

Un momento del convegno sulla famiglia di sabato scorso
Un momento del convegno sulla famiglia di sabato scorso

Scoppia la polemica sul convegno a difesa della famiglia organizzato da diverse associazioni cattoliche sabato scorso nella sede di Regione Lombardia a Milano. A sollevare la pietra dello scandalo è un deputato di Sel, Franco Bordo, che avrebbe riconosciuto nelle foto dell'assemblea un prete, don Mauro Inzoli, accusato di abusi su minori.

Il religioso, proveniente da Crema come il parlamentare di Sel, è accusato dalla Congregazione per la dottrina della Fede di abusi. Al convegno è stato fotografato seduto in seconda fila, appena dietro il governatore lombardo Roberto Maroni e l'ex governatore Roberto Formigoni.

La sua presenza ha scatenato le proteste furibonde delle associazioni omosessuali, a partire da Gay Center, che ha addirittura chiesto le dimissioni di Maroni. Da parte degli organizzatori del convegno, ha parlato Mario Adinolfi, ex Pd e fondatore del quotidiano La Croce: in un post su Facebook, Adinolfi scrive di non conoscere il prete in questione, specificando di non avere nulla da dire "se non che pedofilia e pedofili mi fanno schifo".

C'è tuttavia anche spazio per una battuta polemica all'indirizzo dei critici del convegno: "Al prossimo convegno dei Radicali con Mambro e Fioravanti, o al prossimo incontro pubblico di sinistra con Adriano Sofri, non dovete fare neanche la fatica di fare lo screening di ogni singola faccia del pubblico. Loro parlano dal palco."

In mattinata è intervenuto anche il presidente del consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo, che ha sottolineato come il convegno fosse pubblico: "Non corrisponde al vero la notizia apparsa quest'oggi in cui si afferma che la segreteria del presidente del Consiglio regionale abbia accreditato don Mauro Inzoli - si legge nella nota diffusa da Cattaneo - Gli accrediti istituzionali sono stati gestiti, come è noto, dalla Giunta regionale e il convegno, peraltro, era aperto al pubblico."

Nel corso della giornata è intervenuto sul caso anche il governatore lombardo Roberto Maroni, che si è detto rammaricato della presenza di don Inzoli al convegno: "Questa persona che non conoscevo è entrata - ha spiegato Maroni -

L'unico rammarico è che gli uffici della Regione, in particolare il Cerimoniale, non mi abbiano fatto presente questo fatto, altrimenti questa persona sarebbe stata allontanata, perché non era opportuno che stesse lì."

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica