Sono partiti «carichi» da piazza Fontana, insultando i giornalisti («buffoni, buffoni», «vergogna, vergogna») e con i cartelli «Meglio morire da liberi che vivere da schiavi». In testa al corteo anche la scritta: «Solidali non con la Cgil ma con i portuali» o «Trieste chiama, Milano risponde». Per il 13simo sabato consecutivo i No Green Pass, alias No Vax, hanno sfilato per le strade senza percorso autorizzato e hanno mandato in tilt per ore il traffico del centro e la circonvallazione interna. Da piazza Repubblica, dove hanno camminato tra alle auto, a corso Garibaldi a piazza Cordusio, hanno tenuto in scacco la città. Circa 5mila - diecimila secondo alcune fonti -, regolarmente senza mascherina, hanno fatto impazzire i milanesi e (più di tutti) i commercianti sfiniti dai blocchi che scacciano clienti.
Vari i momenti di tensione, Sui Bastioni di Porta Volta un centinaio di anarchici hanno cercato di deviare il serpentone verso la stazione Centrale ma i manifestanti non li hanno seguiti e gli agenti in tenuta anti sommossa li hanno bloccati, idem quando hanno cercato di raggiungere la sede della Regione. Dalle 17 fino alle 22 inoltrate è stato un gioco a guardie e ladri tra agenti e i manifestanti che cambiavano continuamente direzione mandando auto e mezzi nel caos. Tafferugli in largo La Foppa. «Oggi vi facciamo impazzire», «abbiamo vinto» gli slogan-provocazione ai poliziotti. Bloccato in via Moscova, il corteo intorno alle 19 e trenta si è spezzato in più tronconi, una parte è tornata verso piazza Duomo - alcune migliaia di persone -, un'altra si è diretta verso l'Arco. Lungo la circonvallazione interna i no pass hanno invitato gli automobilisti (paralizzati nel traffico) a partecipare alla protesta. Da piazza Duomo il corteo dopo le 20 si è diretto verso la sede della Cgil ma la polizia in via Borgogna ha eseguito una carica, una ragazza è rimasta ferita alla testa. I no vax a quel punto, scesi a circa 1.500, hanno virato verso corso Venezia e hanno raggiunto corso Buenos Aires. Dopo quasi 6 ore il corteo si è sciolto. Il primo bilancio della giornata è di 16 identificati e 9 portati in questura, tra queste un 61enne già con daspo urbano a carico. Un arresto per resistenza a pubblico ufficiale.
Dura Confcommercio Milano. «La libertà di manifestare il proprio pensiero - dichiara il segretario generale Marco Barbieri - è una delle più grandi conquiste ed è simbolo della democrazia di un paese. C'è chi ha lottato per questa libertà, chi ha sacrificato la vita per fare si che oggi le persone potessero scendere in piazza e dare voce alle loro ragioni». Il confine della libertà però «finisce nel momento in cui si limita quella degli altri. Usciamo da mesi difficili, abbiamo pianto migliaia di morti, perso posti di lavoro e ci troviamo finalmente all'uscita di una crisi economica». Una crisi «costata oltre 40 miliardi di perdite nel terziario nella sola Milano Metropolitana». I commercianti adesso dicono basta.
«Le reiterate e continue manifestazioni che bloccano il centro e limitano le attività imprenditoriali - attacca Barbieri -, danneggiano ulteriormente l'economia della città che con fatica sta cercando di ripartire. Questo è il tempo di ricostruire, di ripartire insieme. Ce lo insegna la storia, ce lo impone il buon senso».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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