Una Regione che a ogni lombardo costa 2,76 euro all'anno, ma che a regime potrà scendere fino a 1,40. È questo il bilancio che tiene conto dei costi della politica (trattamento economico di consiglieri, assessori, sottosegretari e risorse per gruppi e segreterie) presentato ieri dal presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Ncd) con i vice Sara Valmaggi (Pd), Fabrizio Cecchetti (Lega) e i consiglieri segretarii Eugenio Casalino (Movimento 5 stelle) e Daniela Maroni (Maroni presidente). Una revisione dei costi che, spiega Cecchetti, «ci colloca tra le tre regioni più virtuose d'Europa, mentre in Italia c'è chi non ha ancora tolto vitalizi e Tfr che in Lombardia abbiamo eliminato già nel 2011». Il resoconto di Cattaneo dimostra come il consiglio abbia ridotto le spese «passando dai 27 milioni del primo semestre 2013 ai 10 milioni di quello 2014». Con risparmi per 17 milioni. «La miglior risposta della politica: contrastare le difficoltà del momento con più lavoro, più sobrietà e più iniziativa». Perché l'altro dato è un aumento della produttività che ha portato a 26 le sedute contro le 30 del 2013, 22 leggi approvate (la all'unanimità) contro le 23 del 2013, 75 mozioni (79 nel 2013), 7 risoluzioni (9 nel 2013) e 50 question time. A settembre in aula «il progetto di legge per la riduzione dei vitalizi in essere e l'innalzamento dell'età a 66 anni per chi ne ha già maturato il diritto». E poi «revisione del regolamento del consiglio, riforma della sanità, revisione delle Aler e la legge sull'impiantistica sportiva».
Casalino ricorda anche «576mila euro di tagli prima destinati alla comunicazione», mentre per la Valmaggi «rendere conto dell'attività è un primo e importante segnale di trasparenza: anche le delibere dell'ufficio di presidenza sono ora consultabili online poche ore dopo l'approvazione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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