"Il Covid non ci ha fermati. Aperti nuovi locali cinesi"

Wu (Confcommercio): "I grossisti via da Sarpi. Chi aveva risparmi ha investito su street food"

"Il Covid non ci ha fermati. Aperti nuovi locali cinesi"

Nell'agosto 2020, quando la Lombardia stava tornando a respirare dopo lo tsunami del Covid (era una tregua, poi sarebbero arrivate la seconda e terza ondata), Francesco Wu su Facebook osservava che «a Milano con zero anticipo ormai ti vendono un ristorante. Il periodo è critico ma diversi giovani italo-cinesi si stanno buttando nella mischia. Per tanti milanesi sarebbe un'opportunità da non sottovalutare: con pochissimo investimento apri un locale che spesso è ristrutturato da poco». E Wu, referente di Epam-Confcommercio per l'imprenditoria straniera, già titolare di un ristorante di ramen in zona Sarpi e uno di cucina italiana tradizionale a Legnano, ha messo in pratica la lezione: il primo settembre ha aperto un nuovo locale cinese a Legnano. E conferma che anche nella Chinatown milanese «c'è molta voglia di fare e di ripartire, chi aveva da parte dei risparmi, con un po' di coraggio e nonostante due anni di stop a causa della pandemia, ha reinvestito. Chi aveva fiuto ha trovato delle buone occasioni». In zona Sarpi soffrono ancora «i bar che si reggevano sulle pause pranzo, continua lo smart working». Ma il Covid ha dato un colpo finale soprattutto ai grossisti che anni fa scatenavano le proteste dei comitati italiani. «Non c'è più interesse a tenere spazi showroom corposi - conferma Wu -, stavano già dismettendo prima e hanno proseguito con la crisi, a vantaggio del food, zona Sapri ormai è a vocazione gastronomica, hanno aperto nuovi negozi di dolci, locali di street food». Sostiene che la percentuale di vaccinati nella comunità è ancora più alta della media - già altissima - regionale («non conosco no vax cinesi»). E condivide la stretta sul green pass: «Se si arrivasse di nuovo a lockdown generalizzati sarebbe una beffa per i cittadini che responsabilmente, non conosciamo i possibili effetti collaterali nel medio e lungo periodo, ci siamo affidati in modo positivo alla scienza. Con un super green pass rimarrà uno zoccolo duro di irriducibili ma per i ristoranti, vista l'alta percentuale dei vaccinati lombardi, le perdite di incasso saranno poco rilevanti».

L'associazione Uniic (Unione imprenditori Italia-Cina), fondata da seconde generazioni sinomilanesi, il 7 settembre riceverà dal sindaco un Attestato alla cerimonia degli Ambrogini 2021. «É un riconoscimento che ci riempie di orgoglio in quanto milanesi» ammette Wu, presidente onorario (dopo di lui è stato eletto Luca Sheng Song e da un anno è in carica Stephane Hu). Lo considera un riconoscimento «alla parte più attiva e positiva della comunità cinese. Già dopo il terremoto di Amatrice raccogliemmo 89mila di donazioni, durante la pandemia l'associazione si è mossa subito per dare una mano a ospedali e protezione civile, reperendo gratuitamente mascherine e altro materiale utile dalla Cina.

Tanti cittadini e imprenditori cinesi ci hanno messo cuore e tempo». E la comunità «in questi ultimi anni si è sempre più integrata, i rapporti con i residenti italiani non sono più conflittuali da tempo. Sarpi è diventata una delle migliori Chinatown del mondo».

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