Ristoranti, bar, pub potrano continuare a tenere all'aperto sedie, tavolini, ombrelloni dehors e fioriere anche oltre il 31 ottobre gratuitamente, senza cioè dover pagare la tassa di occupazione di suolo pubblico. Questo il senso della decisione che ieri il sindaco Beppe Sala ha annunciato con un post su facebook. Così se per certi quartieri, anche periferici, la decisione di rendere la città più viva viene accolta con plauso dai cittadini, dall'altro in molti lamentano notti insonni, marciapiedi occupati senza alcun criterio e rispetto per pedoni, carrozzine e passeggini- Non solo, altra conseguenza della città che vive all'aperto sono la movida molesta e gli assembramenti pericolosi.
«La decisione di ampliare gli spazi esterni in uso agli esercizi commerciali era nata dalla volontà di sostenere settori messi particolarmente in crisi dal lockdown, come bar e ristoranti - scrive il sindaco-. Il provvedimento ha funzionato: in tutta la città e nei singoli quartieri, le attività interessate e i cittadini hanno apprezzato l'iniziativa». L'idea, infatti, era nata tra maggio e giugno, con la riapertura progressiva di bar, ristoranti e pubblici esercizi, dopo i mesi di lock down per permettere a tutte queste attività di recuperare i coperti cancellati dalle norme sul distanziamento sociale che hanno di fatto ridotto il numero dei posti a sedere all'interno dei locali.
«Ho dato indicazioni agli assessorati di riferimento di attivare tutte le procedure per estendere, anche dopo il 31 ottobre, gli effetti della delibera del 14 maggio, sempre garantendo la gratuità dell'occupazione del suolo. Nel farlo, mi sono raccomandato che venga posta grande attenzione al tema degli orari, come richiesto da alcuni cittadini. Ho inoltre chiesto di fare un'analisi puntuale in relazione agli spazi per sosta residenti e alla mobilità per pedoni e passeggini».
Una misura però che sarà certamente contestata dai residenti in molti quartieri della città, in periferia come in centro che ieri hanno iniziato a tempestare la pagina facebook del sindaco. Diversi gli ordini di problemi a partire dalla completa occupazione dei marciapiedi con dehor e tavolini che di fatto «toglie lo spazio per i pedoni» e creano a volte degrado e disordine. «Gincane tra tavolini selvaggi per disabili e passeggini sono inaccettabili per una città che vuole essere al passo col mondo» scrive un cittadino. «Adesso i marciapiedi sono invasi da tavolini messi in ogni dove senza alcun criterio estetico e di decoro urbano - polemizza un residente -. Le consiglio di farsi una passeggiata tra via Felice Casati o altre piccole vie di Porta Venezia. Tra sporcizia e dehor creati senza alcun criterio questo quartiere sta diventando invivibile e nessuno se ne occupa». «C'è un disordine davvero esagerato in piazza Borromeo la sera» dicono dalle 5vie.
Oltre a invocare controlli per il posizionamento e il rispetto degli spazi pubblici, molti milanesi denunciano la movida selvaggia notturna che «ci impedisce di dormire» e che provoca contemporaneamente preoccupanti assembramenti. Altro tema quello della grave mancanza di parcheggi per residenti, occupati da sedie e tavolini.
Mette le mai avanti l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran parlando di nuove regole restrittive: «Metteremo limiti orari sull'uso dei tavolini e
anche sulla dimensione delle occupazioni, in alcuni quartieri (NoLo, Isola, P.ta Venezia) analizzeremo gli effetti sulla sosta, stabiliremo uniformità e coerenza estetica nelle occupazioni, specie negli ambiti vincolati».
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