Diabolik ed Eva Kant vanno in scena alla mostra dei bijoux FICTION Furti rocamboleschi e regali d'autore nello spazio di Largo Augusto

Diabolik ed Eva Kant vanno in scena  alla mostra dei bijoux FICTION Furti rocamboleschi e regali d'autore nello spazio di Largo Augusto

In tempi di crisi perfino Diabolik preferisce i bijoux d'epoca firmati invece dei soliti gioielli con troppi «brilli» e pietre preziose per essere chic. Lo pensa Chichi Meroni, elegante signora della buona borghesia milanese che per l'inaugurazione della mostra-mercato di circa 600 pezzi d'alta bigiotteria ha organizzato una specie di piece teatrale ispirata dal celebre fumetto creato giusto 50 anni fa a Milano dalle sorelle Giussani. Dalle 16 alle 21 di domani sul palco improvvisato de «L'Arabesque», raffinatissimo negozio di vintage e lifestyle al 10 di Largo Augusto, cinque attrici del Piccolo Teatro interpreteranno la parte di Eva Kant, l'eterna fidanzata del cosiddetto Re del Terrore, mettendo in scena un rocambolesco furto degli oggetti esposti. La refurtiva viene poi recuperata dall'ispettore Ginko e rimessa al suo posto fino alla fine del mese.
Anche Diabolik dovrà rassegnarsi a tirar fuori il portafoglio per fare un regalo alla sua complice che ha perso la testa (una volta tanto senza l'intervento della ghigliottina) per questi spettacolari bijoux. I prezzi sono molto ragionevoli visto che si tratta di pezzi unici firmati Coro, Miriam Haskell, Eisemberg, Trifari, De Lillo e Har: le firme più prestigiose della cosiddetta costume jewelry prodotta in America dagli anni Venti ai favolosi Sixties. Non mancano due collier griffati Christian Dior e Yves Saint Laurent, spettacolari creazioni d'alta moda rispettivamente degli anni Cinquanta e Settanta.
Imperdibili poi le collane da teatro cecoslovacche tra cui un fragilissimo capolavoro in cristallo di rocca e Swarovsky che costa 630 Euro ma ha lo stesso effetto scintillante e prezioso di un gioiello in platino e brillanti. «Visti i tempi difficili e austeri per tutti non ha senso sfoggiare i gioielli di famiglia, lo trovo perfino un po' cafone» dice infatti Chichi Meroni raccontando di essersi presentata lo scorso anno alla prima della Scala con una magnifica parure in sterling e cristalli azzurri di Eisemberg che ha fatto furore. Quest'anno non ha ancora deciso cosa sfoggiare, ma senza dubbio ripeterà l'exploit anche perché a sentir lei se perdi o ti rubano dei bijoux provi senza dubbio un gran dispiacere ma non ti strappi i capelli.
Noi a dir la verità saremmo davvero alla disperazione in caso di furto o smarrimento d'oggetti del genere. Per esempio c'è una spilla a forma di cinese (prezzo al pubblico 600 euro) che da sola vale la mostra, per non parlare delle cosiddette «fur clips», ovvero le grosse spille da pelliccia firmate Eisemberg. Il pezzo più costoso è un raro collier di Miriam Haskell in vendita a 3500 euro. «Si tratta però di un pezzo unico e irripetibile con una cascata di perle scaramazze e cristalli effetto quarzo citrino sulla montatura in russian gold di cui si è perso il segreto» spiega la signora.

Fondatrice e maître à penser delle boutique La Reverie (in Largo Treves e via Francesco Sforza) oltre che de L'Arabesque, Chichi Meroni riporta a Milano un fascino d'altri tempi. A cominciare da Diabolik, ladro finchè si vuole ma con un codice d'onore a prova di bomba e una compagna ultra chic come Lady Kant.

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