Dietro Picasso e Canova vola la nuvola di Saraceno 105mila

Dietro Picasso e Canova vola la nuvola di Saraceno 105mila

Le code sotto Palazzo Reale per Picasso e fuori Palazzo Marino per Amore e Psiche durante i giorni natalizi hanno dimostrato, se mai ce ne fosse ancora bisogno, quanta sia alta la fame di cultura in questa città. Il caso della mostra prorogata fino a fine mese a Palazzo Reale è di per sè emblematico: oltre 450mila visitatori, dunque quasi mezzo milione, hanno fatto la fila pur di ammirare le duecento opere provenienti dal Museo Picasso di Parigi, un record che premia il piatto forte del programma espositivo comunale. Ottimi numeri anche quelli dell'evento in collaborazione con il Louvre che in un solo mese ha portato a Palazzo Marino 162mila persone di fronte alla celebre scultura di Antonio Canova.
Ma, aldilà dei capolavori, quale è stato il bilancio della Milano artistica ed espositiva dell'anno che si è appena chiuso? Una realtà, si direbbe, a macchia di leopardo che ancora attende una chiara definizione identitaria degli spazi pubblici, come giustamente promesso dall'assessore alla Cultura Stefano Boeri. Così, a fronte dei buoni risultati di Palazzo Reale - Cezanne e Tiziano le mostre più viste dopo quella di Picasso con rispettivamente 100mila e 70mila visitatori - e del Museo del Novecento diretto da Marina Pugliese (265mila visitatori), hanno latitato spazi pubblici di grande potenzialità come il Palazzo della Ragione - che dovrebbe essere deputato alla fotografia - e Rotonda della Besana la cui nuova vocazione di «museo dei bambini» stenta a decollare. Continua a stentare anche il Pac nonostante la politica dei grandi nomi come quello dell'artista contemporanea croata Marina Abramovic che ha portato in via Palestro appena 20mila persone. Più premiante è apparsa la scelta di dare spazio, nell'unica location pubblica deputata al contemporaneo, ad artisti del territorio come Alberto Garutti, tuttora in corso. Discreti numeri - se rapportati alla mostra - sono stati infine ottenuti dall'esposizione sul Bramantino al Castello Sforzesco che, anch'essa prorogata, ha registrato circa 55mila visitatori.
Ma sarebbe a dir poco limitativo tracciare un bilancio del 2012 senza far riferimento ai due eventi più interessanti dell'anno, nati da progetti privati ma che hanno offerto un significativo valore aggiunto al prodotto artistico cittadino. Il primo è rappresentato dalle Gallerie d'Italia di Banca Intesa che lo scorso ottobre, dopo il polo dell'Ottocento, hanno inaugurato la sezione del Novecento. In poco più di due mesi sono stati oltre 75mila i milanesi (e non solo) che hanno visitato i luminosi ambienti di palazzo Beltrami in piazza Scala e ammirato la collezione di 189 opere di arte moderna. Sommando il pubblico dello storico palazzo Anguissola (contenente la collezione dell'800 di Banca Intesa e Fondazione Cariplo) nel corso del 2012 i visitatori hanno raggiunto quota 165mila.

La seconda bella sorpresa l'ha offerta il nuovo corso di Hangar Bicocca che dallo scorso aprile ha finalmente aperto al grande pubblico i battenti dell'arte contemporanea: 105mila i visitatori di cui 75mila solo quelli che fino ad oggi sono accorsi per volare sulla grande nuvola trasparente di Tomas Saraceno.


Sono gli spettatori che
da Aprile hanno visitato
le mostre contemporanee
negli spazi alla Bicocca

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica