Un piano della Regione per aumentare i trapianti

I lombardi sono i più generosi. In sei mesi un fenomeno in crescita (più 20%). Sono in aumento anche i testamenti biologici

Un piano della Regione per aumentare i trapianti

Potenziare il sistema di donazione di organi e quindi rende possibili più trapianti. È l'obiettivo del Piano Regionale per lo sviluppo della Donazione di organi e tessuti nelle strutture sanitarie lombarde, approvato ieri dalla giunta lombarda. Il documento è il frutto di una «forte volontà regionale di sostenere le condizioni organizzative utili ad un miglioramento dei tassi di donazione». Dopo il biennio «pandemico», che non ha consentito di sviluppare le azioni di miglioramento già previste nel 2019, una task force dedicata ha predisposto le indicazioni per un'efficiente applicazione del programma nazionale di donazione in tutte le strutture sanitarie lombarde: aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, strutture private accreditate e Ats.

Il cammino dei trapianti poggia su due «gambe»: una è quella sociale, grazie alla quale i cittadini esprimono, con il consenso alla donazione, solidarietà verso chi aspetta un trapianto. Nell'anno 2021 sono state presentate allo sportello dedicato del Comune di Milano 593 Disposizioni di Trattamento (DAT), il cosiddetto testamento biologico, nei primi sei mesi del 2022 (fino al 30 aprile) 234. L'altra è quella sanitaria: negli ospedali, di fronte al decesso di un assistito, l'impegno dei sanitari deve continuare con la cura del percorso di donazione, che inizia con la verifica della manifestazione di volontà, espressa in vita o testimoniata dai familiari.

I Coordinamenti ospedalieri di procurement (COP), costituiti da un Coordinatore locale ed almeno un infermiere esperto dedicati all'individuazione dei potenziali donatori e al presidio del processo che coinvolge quasi tutti i reparti dell'ospedale, svolgono in questo senso un ruolo cruciale. Lo staff del Coordinamento Regionale Trapianti, recentemente potenziato, interviene a supporto del percorso di donazione, sia «on demand» per fornire consulenza esperta, sia nella formazione, sia nella verifica periodica del buon andamento del programma di donazione presso le strutture.

Il documento indica alle strutture sanitarie private accreditate e a contratto, sedi DEA (pronto soccorso) di identificare un responsabile medico e un referente infermieristico e definisce i target. «Grazie a questo programma - spiega la vicepresidente e assessore regionale al Welfare Letizia Moratti -rafforziamo le attività, con l'obiettivo di aumentare il volume di donazioni e salvare sempre più persone. Donare è un atto gratuito di generosità e di amore per la vita».

Tanto per dare un'idea del fenomeno su 346 accertamenti di morte da donatore a cuore battente e a cuore fermo, ovvero persone decedute candidabili al prelievo di organo nel 2020 si sono riscontrate 91 opposizioni da parte dei famigliari, che dopo i colloqui in ospedale hanno comunque negato il consenso. Dei 314 donatori candidabili nel 2021, sono state 79 le opposizioni.

I dati del primo quadrimestre 2022 sono, invece, in aumento con un +20 per cento di donatori di organi, +3 per cento di donatori di tessuti, +12 per cento di donatori di cornee. Obiettivo del Piano è far calare significativamente il numero delle opposizioni, grazie a personale opportunamente formato e distribuito capillarmente nelle strutture.

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