Alle spalle del chiassoso corso Buenos Aires, in una viuzza intitolata a Giorgio Jan, si erge una palazzina edificata da Piero Portaluppi che non tutti i milanesi conoscono, ma che per gli appassionati d'arte moderna rappresenta una preziosa chicca. Parliamo della casa museo Boschi Di Stefano, appartenuta ad una coppia di collezionisti che negli anni Trenta raccolsero le opere di quelli che sarebbero stati i maggiori artisti italiani. Questo luogo, gestito dall'omonima Fondazione nata nel 1998, è aperto al pubblico dal 2003 e mette in mostra una selezione di circa trecento opere delle oltre duemila della collezione donata al Comune di Milano. Un'opportunità garantita grazie ai volontari del Touring Club Italiano che proprio oggi, in collaborazione con Palazzo Marino, festeggia i dieci anni di apertura della casa museo con un ciclo di eventi dedicati agli anni che videro in Italia grandi movimenti artistici che ebbero per epicentro proprio Milano: dal gruppo Novecento a Corrente alla Metafisica al Futurismo, fino ad arrivare al secondo Dopoguerra, quello dei tagli di Fontana e degli achrome di Manzoni.
«Chi ama l'arte merita... dieci» è il sibillino titolo della manifestazione che sottolinea il ruolo di un'associazione, il Touring appunto, che solo a Milano garantisce l'apertura al pubblico di ben undici siti: oltre alla casa museo, la Chiesa di San Maurizio, l'Antiquarium «Alda Levi», il Parco dell'anfiteatro romano, la Chiesa di Sant'Antonio Abate, Palazzo Litta, il Museo Studio Francesco Messina, la Cripta di San Giovanni in Conca; il Mausoleo Imperiale di San Vittore al Corpo, la Collezione Grassi presso Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Basilica di San Vittore al Corpo, l'Area Archeologica della Basilica dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore.
Casa Boschi Di Stefano è un luogo raccolto che probabilmente necessiterebbe di maggior cura (ma ciò non dipende dal Touring) e la collezione appare forse eccessivamente compressa nelle piccole stanze dall'arredo sobrio. Ma chi ama il Novecento italiano resta certamente emozionato di fronte alla straordinaria concentrazione di tele dei maggiori maestri, da Severini a Boccioni, da De Chirico a Marussig, da Carrà a Casorati. Tra arredi rigorosamente anni Trenta spicca la stanza monografica dedicata a Mario Sironi, mentre nella sala centrale opere di de Chirico, Campigli, Savinio e Paresce ricostruiscono l'apporto italiano alla Parigi dei primi del Novecento. Il percorso finisce nella stanza interamente dedicata a Lucio Fontana e infine in quella degli acquisti più recenti, tra cui una serie di Achrome di Manzoni.
Gli incontri organizzati dal Comune e dal Touring per il decennale hanno il via oggi alle 16 con una serie di letture a cura di Valeria Palumbo e la partecipazione di Sonia Grandis con il titolo «Milano si accende, cronaca del decennio».
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