Evviva le canne (da zucchero). Un tuffo nella giungla del rum

All'Hotel Marriot la terza edizione del festival dedicato al distillato dei pirati. E stavolta occhio alla cachaça

Evviva le canne (da zucchero). Un tuffo nella giungla del rum

Cercare di imparare il rum è come pretendere di trovare la formula scientifica per gli ancheggiamenti delle ballerine caraibiche. Si può guardare, si può provare, si può leggere di tutto, ma alla fine bisogna accontentarsi di godersi il momento. Perché nessuno spirito al mondo ha la magia avventurosa, spaccona e sensuale del distillato di canna da zucchero. E la magia - come è ovvio - non la insegnano mai.

Vero è che però la magia si può tramandare. E che qualche incantesimo alla fine si può perfino capire. L'obiettivo del Milano Rum Festival, la cui terza edizione si tiene oggi all'Hotel Marriot di via Washington, è esattamente questo: nessuna lezione, ma un biglietto di sola andata per un mondo fantastico popolato da pirati e alambicchi.

Ad organizzare questa giornata in cui Milano si traveste un po' da Santo Domingo e un po' da Port-au-Prince, sono sempre Giuseppe Gervasio Dolci e Andrea Giannone, già padri dello storico Whisky Festival e da poco ideatori anche della rassegna dedicata ai White spirits. Forti di una ventennale esperienza nel campo del collezionismo, dell'imbottigliamento e delle degustazioni guidate, da qualche anno si sono gettati anima e corpo anche sul rum e il successo del 2018 (oltre 2.500 visitatori) dice che la strada è giusta.

Si sa che il pubblico milanese però è esigente, dunque anche quest'anno occorre fare qualcosa in più. Più etichette in degustazione (un migliaio, a partire da 3 euro l'assaggio), più masterclass, più novità. Perché è vero che nessuno insegna nulla, ma «abbiamo notato in questi anni grande curiosità, non solo sete...», dicono Andrea e Giuseppe. Per questo sono in programma sei appuntamenti: alle 14 si apre con il seminario «Il mondo del rum» a cura di Leonardo Pinto, alle 15 la degustazione delle etichette di Rossi&Rossi, il peruviano Millonario e le chicche della linea «Rum Nation»; alle 16 è la volta dei tre rum del marchio «The Real Mc Coy», alle 17 si parte per le Barbados alla scoperta della distilleria Mount Gay, alle 18 tutte le sfumature della gamma Plantation e alle 19 la pionieristica degustazione dei single cask di cachaça.

E proprio il distillato brasiliano di puro succo di canna è una delle novità più attese. Perché di solito parliamo di spiriti giovani e sgraziati, perfetti per i cocktail, mentre qui si entra nella giungla inesplorata della qualità, dove si potranno assaporare espressioni uniche per invecchiamento. Tant'è che fra gli imbottigliamenti ufficiali fatti dagli organizzatori per il festival c'è proprio una serie limitatissima di bottiglie di cachaça Magnifica provenienti da un solo barile.

Per il resto, c'è di che perdersi. Si va dai rhum agricoles come Trois Rivieres e Damoiseau, ai muscolosi rum di stile inglese come Foursquare e Blackwell fino ai «dolciones» spagnoli, come Dictador, Abuelo o Diplomatico. Ci sono rum dall'Africa (Matugga), dal Messico (Tarasco), dalle Mauritius (Lazy Dodo), dalle Figi e perfino da Madeira (l'Engenho Novo di Rum Nation). Insomma, con i 5 euro del kit (guida e bicchiere), si ha accesso a un paradiso multicolore e multisensoriale.

Già, perché va bene annusare qui e là, ma il palato vuole la sua parte.

E oltre al cocktail bar curato dai ragazzi del «Casa Mia» di viale Regina Giovanna e incentrato sul rum filippino Don Papa, ci sarà spazio anche per le golosità, dalle crudité ai salumi. Che i pirati saranno anche ossessionati dal rum, ma la buona tavola piace anche a loro.

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