«Rinasce il Vigorelli». «No, salvatelo»

Fa discutere il progetto che archivia la storica pista

Non c'è pace per il Velodromo Vigorelli. Una storia infinita che ieri, con l'esposizione dei dieci progetti finalisti del concorso bandito dal Comune, ha vissuto un'altra puntata. Infatti è stata una serata sul filo della polemica alimentata dagli stessi partecipanti. A partire dalla gara che di fatto metteva come unico vincolo quello della facciata della struttura da mantenere. Per il resto la richiesta a cui attenersi era quella di una struttura polifunzionale. Così la storica pista si è rivelata una vittima sacrificale. Per motivi diversi: da quella tecnica, l'anello esistente non ha i requisiti per ospitare gare della Federazione Internazionale, a quella pratica, perché mantenerla avrebbe impedito di rispondere a determinati criteri. Non per tutti i progetti finalisti, a dire il vero.

«Rinasce il Vigorelli», il titolo della serata all'Urban Center, ma di fatto sarà un'altra cosa come sostengono i fondatori del neonato comitato «Rivogliamo il Vigorelli». A partire dall'esterno. Infatti il progetto vincitore del gruppo guidato dall'architetto Vittorio Grassi, richiama alla struttura dello stadio Olimpico di Pechino, il Nido d'Uccello. Soluzione criticata dal secondo piazzato per il quale non verrebbe rispettato il vincolo della Sovrintendenza sul mantenimento delle vecchie facciate. E' solo una delle critiche alla quale ha dovuto far fronte il vicesindaco, Ada Lucia De Cesaris. Altri progettisti sono rimasti disorientati dal diverso metro di giudizio adottato dalle due giurie, da una fase all'altra. Non tutte rose e fiori per la Giunta Pisapia che ha rivendicato «di aver riproposto un bando a Milano dopo tanti anni», come ha sottolineato De Cesaris. Con il budget messo a disposizione, è un'impresa dare nuova vita al Vigorelli, monumento e icona non solo per i milanesi. Lo dimostra l'interesse e la massa critica che muove ogni volta che se ne parla.

L'assessore Chiara Bisconti non si sbilancia sui tempi di realizzazione: «Consegnarlo a Milano prima della fine del mandato di Pisapia? Speriamo». E sul progetto vincitore ribadisce: «Punta sull'autosostenibilità e sulla polifunzionalità, criteri che stiamo perseguendo anche per altre strutture. Non peserà più sulle tasche della comunità». E a chi fa notare che il Vigorelli senza pista non sarà più la stessa cosa, l'architetto Grassi risponde: «Il nuovo impianto potrà comunque ospitarne una temporanea».

Invece il Vicesindaco De Cesaris guarda altrove: «Con altre amministrazioni è allo studio un progetto per costruire un Velodromo». Mentre Bisconti rivela: «Il lascito dell'Expo potrebbe essere proprio un impianto con la pista». Ipotesi, l'unica certezza è che il Vigorelli sarà rivoluzionato nella sua anima.

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