"Fabbrica di quartiere", gli atenei ripensano la città

Uno studio di Politecnico e Iulm per riqualificare 17 km quadrati da Calvairate al Corvetto

"Fabbrica di quartiere", gli atenei ripensano la città

Una guida pratica su come rivitalizzare interi pezzi di città. Il Politecnico e l'università Iulm hanno avviato un progetto che ha l'ambizione di creare un modello per riqualificare 17 chilometri quadrati di Milano, circa un dieci per cento del territorio comunale, che sia riproducibile in altre zone e regioni. Per questo i due atenei hanno scelto il nome Fabbrica di Quartiere, un brand che si propone come «esempio virtuoso di dialogo tra discipline diverse e tra atenei che trovano un modo interessante di portare a sinergia i propri settori del sapere» ha commentato il rettore dello Iulm Gianni Canova.

Qualcosa di più di una semplice ricerca come ha detto il rettore del Politecnico Ferruccio Resta: «E' un trasferimento dell'esperienza delle università che negli ultimi vent'anni sono state un elemento fondativo delle maggior parte delle trasformazioni urbane di Milano».

Dopo aver testato in prima persona quanto sia complesso cambiare il volto di un quartiere, le università milanesi fanno dunque squadra per rendere la loro esperienza fruibile a tutti partendo dalla zona sud est della città che comprende i quartieri Scalo Romana Corvetto Nord, Calvairate Ortomercato, Rogoredo Santa Giulia e Mecenate Case Bianche. Una zona che vede in particolare un'alta percentuale di residenti stranieri, il 24 per cento contro il 19 della media cittadina, e di imprese, oltre diecimila su una popolazione di 114mila abitanti. Caratteristiche considerate dalla ricerca come potenzialità da sviluppare come l'alta percentuale di edifici dismessi: un immobile abbandonato su cinque di Milano è nell'area oggetto della ricerca.

L'approccio è stato multidisciplinare e multisettoriale: alla ricerca, guidata da Politecnico di Milano (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani) e IULM, hanno partecipato, infatti, imprese e istituzioni pubbliche e private localizzate nel territorio: Conservatorio di Milano, Covivio, Fastweb S.p.A., Fondazione Snam, Lendlease, Risanamento S.p.A., SO.GE.MI. S.p.A e Sindacato FenealUil.

Il team che la conduce è composto da Alessandro Balducci del Politecnico di Milano e Mario Abis della IULM in qualità di Responsabili scientifici e dalle Responsabili di progetto Annarita Lapenna e Angela Airoldi.

Dalla teoria, si sta passando subito alla pratica che è un elemento essenziale di Fabbrica di Quartiere: sono già allo studio progetti concreti, fattibili e sostenibili.

Dagli interventi per la qualità degli spazi aperti tra le stazioni del trasporto pubblico in corso Lodi alla costruzione della rete ecologica tra il Parco Alessandrini e la rete ecologica Lambro, e ancora, dall'elaborazione di un Piano Strategico per i Piani Terra del distretto Symbiosis, di Santa Giulia e del nuovo Ortomercato per assicurare qualità ed eterogeneità dei servizi diffusi ad azioni di integrazione sociale con la programmazione di eventi culturali e non per le piazze dei quartieri Calvairate e Rogoredo.

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