Figlia abusata per dodici anni: il padre le dava 3 euro a prestazione

A Milano in manette un taxista 56enne. Le violenze sono iniziate quando la piccola aveva 8 anni. Dai 14 anni ha iniziato a pagare la figlia 3 euro per ogni prestazione sessuale. La Lega: "Serve la castrazione chimica"

Figlia abusata per dodici anni: il padre le dava 3 euro a prestazione

Dodici lunghi anni di orrore. Un taxista di 56 anni è finito in manette a Milano per aver abusato della figlia. Una violenza che è iniziata quando la piccola aveva otto anni e che è andata avanti fino a quando ha compiuto vent'anni. L'uomo, accusato di violenza sessuale aggravata, è stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare dalla polizia di Stato. Il mostro "pagava" alla figlia 3 euro per ogni prestazione sessuale. In alcune occasioni prometteva alla piccola "altre utilità", come per esempio un modem per il computer. Questo sarebbe avvenuto dai 14 ai 18 anni e ha determinato anche l'accusa di induzione alla prostituzione.

L'indagine è iniziata circa un mese fa, quando la ragazza di vent'anni si è presentata al commissariato Porta Genova assieme ad un'amica per raccontare anni di violenze subite dal padre. "Sono stati fondamentali gli amici e gli insegnanti della scuola frequentata dalla vittima - ha spiegato il dirigente del commissariato, Ottavio Aragona - la ragazza si è confidata con la preside nel giugno 2015 e da quel momento la direttrice l'ha spinta a presentarsi alla polizia". L'uomo è descritto come una persona borderline con pochissime relazioni e che da molti anni lavora come tassista di notte. "La moglie ha abbandonato la casa quando la figlia aveva sette anni e da allora è in un centro di cura psichica - ha raccontato Aragona - da quel momento l'uomo ha sostituito la sua figura con la ragazzina, manipolandola al punto da farle credere che questo comportamento fosse normale nelle famiglie disagiate. Le diceva che aveva difficoltà a relazionarsi con altre donne e che non aveva abbastanza soldi per pagare una prostituta. Dai 14 anni ha iniziato a pagare la figlia 3 euro per ogni prestazione sessuale".

Il padre padrone, com'è stato descritto anche dai parenti, controllava totalmente la vita della figlia e quando ha capito che lei stava parlando all'esterno della casa, le ha bloccato il cellulare e l'ha minacciata di fare del male alle persone con cui si stava confidando. "Il rischio per gli amici ha fatto scattare la rivalsa della ragazza - spiega il poliziotto - il padre ha tentato in ogni modo di farle ritirare la denuncia e l'ha denunciata a sua volta dicendo che era una pessima figlia disinteressata alle faccende domestiche". In famiglia c'è anche un fratello più piccolo (già maggiorenne) che non avrebbe mai subito le attenzioni del padre. Per anni, da quando la madre è andata via, sono stati seguiti dagli assistenti sociali che hanno segnalato al tribunale dei minori il disagio emotivo, le pessime condizioni igieniche dell' appartamento e la personalità al limite del padre. Ma mai c'era stato il sospetto di violenze sessuali. Al momento la vittima è in una comunità protetta.

L'assessore regionale alla Sicurezza, Simona Bordonali, ha proposto di introdurre la castrazione chimica per pedofili e stupratori, "già realtà in diversi Paesi civili, sia in Europa che nel resto del mondo".

"La giustizia farà il proprio corso, ma i contorni della vicenda sono agghiaccianti - afferma la Bordonali - che a Roma si parla tanto, soprattutto in occasione della festa della donna, ma si agisce poco. Stupri e atti di pedofilia sono crimini insopportabili - conclude - chi li commette deve essere messo nelle condizioni di non poterlo più fare".

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