Chiara Campo
Ritorno al passato. Giù il cavalcavia del Corvetto e al suo posto un lungo viale alberato con pista ciclabile da corso Lodi a via Marochetti e tra viale Lucania a viale Martini. La foto in bianco e nero negli anni '50, prima che venisse realizzata l'autostrada del Sole con il ponte impattante che sbuca in piazzale Bologna, rende l'idea di quello che potrebbe essere il futuro restyling del quartiere (è la copertina del progetto consegnato al Comune da Urban Curator Tat, sarà esaminato durante un'iniziativa ad hoc a maggio). Sulla demolizione del cavalcavia ora accelera il sindaco, che ieri ha riunito la giunta in trasferta proprio al Corvetto e prima ha visto le associazioni di zona. «É nel Piano urbano della mobilità approvato a novembre 2018 - ricorda - e credo sia il caso di accelerare. Questi interventi simbolici vanno forse a valle di altri più urgenti, ad esempio ho proposto di rivederci a breve qui con Regione, Aler e questura per risolvere insieme tanti micro problemi di sicurezza e degrado. Ma bisogna anche investire su luoghi simbolici che possono cambiare l'immagine del quartiere, e sono personalmente convinto che sia il momento di pensare alla demolizione del cavalcavia. Oggi è di scarsissima utilità, ho chiesto agli assessori Maran e Granelli di velocizzare le operazioni». Un progetto che non si realizzerà in pochi anni, «bisogna avere la saggezza di lavorare insieme perchè si parte oggi e si sviluppa nel mandato successivo». Ma è un piano a lungo cavalcato anche dalla Lega, che in consiglio comunale anzi ha appena strappato il sì ad un emendamento che chiedeva di destinare 100mila euro alla fase di progettazione preliminare. Conferma il presidente lumbard del Municipio 4 Paolo Bassi, sentito a inizio seduta sui problemi del quartiere, che «è una battaglia storica della Lega in primis ma anche dei vari Consigli di zona che si sono succeduti». Sulla creazione del viale alberato per ora Sala non si sbilancia: «Dovremo coinvolgere chi vive nella zona». Il Corvetto «è un quartiere non semplice - dice - ma ha anche un'immagine peggiore di quello che è. Serve una maggiore concentrazione delle forze, con pochi interventi si può migliorare la situazione».
Dalle prime analisi si aggirerebbe invece tra i 35 e 50 milioni di euro l'investimento per demolire il cavalcavia e riqualificare l'area. L'assessore alla Mobilità Marco Granelli ha dato mandato ai tecnici di studiare le soluzioni di viabilità alternative e l'impatto sul traffico. Già ora la velocità è limitata e il passaggio ai mezzi pesanti vietato dalle 22 alle 6. Granelli conta su un ulteriore calo delle auto e sull'effetto rallentamento «grazie alle telecamere di Area B e all'accensione, già prima dell'estate, del nuovo che sarà posizionato prima del cavalcavia». Nelle ore di punta passano meno di 30 auto al minuto. In un giorno tipo: dalle 8 alle 9 del mattino 1.788 mezzi (1.526 auto, 155 moto, 67 furgoni leggeri e 40 medi) e dalle 18 alle 19 invece 1.704 mezzi (1.704 auto, 45 moto, 20 furgoni). Granelli sottolinea che «è un'opera impattante e non ha più senso per la viabilità. Possiamo iniziare con dei test».
Il collega all'Urbanistica Pierfrancesco Maran premette che «la cosa fondamentale prima di tutti sono gli studi sulla mobilità, poi decideremo come modulare gli interventi di restyling negli anni in modo che il viale abbia molto verde». Lavori in corso anche al mercato di piazza Ferrara dove, anticipa l'assessore Cristina Tajani, gli stalli liberi «saranno assegnati ad associazioni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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