«È giusto fare chiarezza ma non ritardiamo i lavori»

«È giusto fare chiarezza ma non ritardiamo i lavori»

Fiducia nella magistratura e anche quella della Regione nel commissario all'Expo Giuseppe Sala, ma anche la speranza che le indagini non ostacolino il già difficile cammino di un'Expo coi giorni contati a meno di un anno dall'apertura. Questo il succo delle dichiarazioni del governatore Roberto Maroni di fronte al nuovo tornado giudiziario. «Sono convinto della necessità di assicurare assoluta pulizia», ha detto alla notizia degli arresti. Ma «per quanto mi senta addolorato, spero si possa procedere rapidamente» e che «tutte le opere vengano realizzate». Per Maroni «lo stesso auspicio dei magistrati che condivido pienamente». Poi scandisce un «prendo atto con piacere del fatto che il commissario Giuseppe Sala non sia coinvolto in alcun modo e gli rinnovo la fiducia, così come ho fiducia nella magistratura». Ma poi il governatore (di cui gli arrestati parlano dell'opportunità di «fare un accerchiamento a Maroni») si riserva di leggere le carte dell'inchiesta, ma annuncia di voler fare una «valutazione comune» con il commissario Sala, il sindaco Giuliano Pisapia e il governo.
Pisapia, che di Expo è stato commissario straordinario dopo Letizia Moratti e che ha poi nominato come sub commissario un suo uomo di assoluta fiducia come Gianni Confalonieri, ieri ha detto che «pensare che non ci sarebbero stati tentativi di infiltrazione criminale e di interessi particolari in Expo è qualcosa fuori da qualsiasi logica per chiunque conosca la situazione del nostro Paese». Ma «di certo sono stati bloccati in tempo e questo mi rassicura e deve rassicurare tutti». Sottolineando di aver «sempre detto che tentativi di infiltrazione della criminalità ci sarebbero stati ma, allo stesso tempo, che erano stati creati però gli anticorpi e per evitare che vincesse l'illegalità e la criminalità mafiosa. E l'indagine lo conferma».
«Sono completamente estraneo alla vicenda. E sono molto sorpreso dell'arresto», le parole affidate al suo legale, l'avvocato Andrea Corradino dall'ex senatore pdl Luigi Grillo oggi leader degli «alfaniani» di Ncd in Liguria. Duro dal Pirellone, invece, l'intervento del centrosinistra. «Sono mesi che lo diciamo - tuona l'ex candidato governatore Umberto Ambrosoli - È necessario un gesto eccezionale di straordinaria discontinuità, come anche indica la magistratura. I rami sani di Expo ci sono, subito vanno affiancati con ulteriori personalità al di sopra di qualsiasi possibile sospetto, per aiutarli a traghettare in porto un evento di priorità per la Lombardia e per l'Italia».
Il tutto, paradossalmente, mentre l'immagine dell'Expo va alla conquista del mondo.

Come ha dimostrato anche ieri il presidente della Banca mondiale Jim Yong Kim che incontrando il ministro dell'Economia Giancarlo Padoan ha annunciato la volontà di partecipare alla «manifestazione che porrà al centro dell'attenzione pubblica globale il tema dell'alimentazione».

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