Da Gobba a Gessate viaggio tra le fermate da "terzo mondo"

Raccolta firme dei cittadini dell'hinterland: "Le stazioni della metro cadono a pezzi"

Da Gobba a Gessate viaggio tra le fermate da "terzo mondo"

Prezzi alti, ma strutture scadenti: le banchine e tettoie nelle stazioni esterne della linea 2 della metro avrebbero bisogno da tempo di manutenzione, ma non si sa se e quando l'avranno. Stanchi di pagare una tariffa più che doppia rispetto a quella chiesta a chi vive dentro i limiti cittadini della metropolitana, un gruppo di cittadini ha deciso di avviare una raccolta firme per chiedere al sindaco metropolitano Giuseppe Sala maggiore attenzione al problema: è troppo il degrado delle stazioni come Cascina Gobba, Gessate, Bussero, Abbiategrasso, Cassina de Pecchi, Gorgonzola. E solo per citarne alcune. La linea 2 è messa male e avrebbe bisogno di maggior attenzione: il sindaco di Milano ormai ha una responsabilità che supera i confini municipali, specialmente in un periodo in cui si parla di continuare ad allungare le metropolitane verso i comuni vicini a Milano come Monza.

Per ora però il disagio è troppo per gli utenti, soprattutto perché il pedaggio richiesto è consistente: «Le stazioni della linea M2 da Gobba a Gessate non sono degne di una metropoli come Milano: barriere architettoniche ovunque, assenza di scale mobili o ascensori, fatiscenti e degradate attaccano i promotori della petizione -. Inoltre un abbonamento annuo da Milano per Gessate costa 685 euro, contro i 330 euro per uno urbano. Paghiamo più del doppio per usare delle stazioni da terzo mondo. Le periferie non possono e non devono essere sempre ultime! Chiediamo investimenti, ristrutturazioni e rendere queste stazioni moderne e accessibili a disabili e anziani».

«Le fermate M2 da Cassina de Pecchi a Gessate, passando da quelle di Bussero e Gorgonzola, sono da terzo mondo. Per Beppe Sala le periferie sono sempre le ultime». Così i consiglieri regionali della Lega Silvia Scurati e Max Bastoni dopo il sopralluogo condotto ieri mattina lungo la linea verde della metropolitana nel tratto Cascina Gobba - Gessate. «Il Piano Strategico della Città Metropolitana per contribuire allo sviluppo delle reti infrastrutturali della Mobilità si è arenato nel gennaio 2018», proseguono Scurati e Bastoni. «La riqualificazione delle stazioni della metropolitana è completamente ferma mentre procede allegramente il deterioramento delle banchine e delle tettoie, confermata invece la tradizionale corsa a ostacoli fra gradini e barriere architettoniche».

I consiglieri leghisti evidenziano peraltro come dei dodici progetti finanziati, per un totale di 10 milioni di euro, solo 2 siano in stato di esecuzione: la Ciclofficina di Bussero, la segnaletica e i marciapiedi alla stazione Villa Fiorita. «Gli utenti pagano più del doppio in abbonamenti rispetto alla rete urbana per poi vedersi costretti a usare delle stazioni pericolanti.

Sollecitiamo, insieme ai cittadini che hanno avviato una raccolta di firme, il Sindaco metropolitano Beppe Sala ad accelerare gli investimenti e le ristrutturazioni per rendere queste stazioni finalmente moderne e accessibili soprattutto a disabili e anziani».

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