Una farmacia di Renate (Monza) è stata sequestrata dai carabinieri per tamponi e prelievi falsificati. Denunciati i titolari, fratello e sorella che, secondo le indagini, fingevano di inviare in laboratorio i campioni di test molecolari per il Covid, anche finalizzati alla ricerca di marcatori tumorali. I due gestori, fratello e sorella, oltre a un collaboratore, erano già stati sospesi per non aver assolto all'obbligo vaccinale e la farmacia era già stato chiusa per mancanza di requisiti sanitari.
É stata una mamma preoccupata per delle anomalie sul referto del tampone molecolare eseguito dal figlio a far partire le indagini dei carabinieri. Dalle verifiche i militari hanno scoperto che quel tampone era falso, poiché né il laboratorio di Monza aveva mai ricevuto e analizzato quel test. Poco dopo i carabinieri, con i Nas di Milano e gli ispettori Ats, hanno sequestrato varia documentazione e materiale informatico, risalendo ad altri 15 referti falsi. Tra questi, oltre a persone potenzialmente positive al Covid che hanno continuato a circolare convinte della loro negatività, anche quello di un prelievo volto alla ricerca dell'antigene prostatico per la diagnosi in un uomo affetto da tumore. Nonostante la sospensione inoltre, i titolari della farmacia hanno continuato ad esercitare l'attività fino a presentare un certificato di vaccinazione per uno dei titolari, su cui sono in corso indagini. I due farmacisti sono oggi entrambi indagati per falsità ideologica e materiale in atti pubblici e in certificati, inosservanza dei provvedimenti dell'autorità ed esercizio abusivo della professione di farmacista.
I recenti controlli dei Nas di Milano hanno inoltre individuato altre 5 farmacie dove i dipendenti, pur prestando servizio al bancone, non avevano assolto all'obbligo vaccinale. I dipendenti sono stati deferiti all'Ordine e denunciati per esercizio abusivo della professione e il direttore sanitario per omesso controllo.
Ieri anche un 28enne di Bergamo è stato denunciato dalla Polizia per aver cercato di salire su un aereo a Linate diretto in Spagna utilizzando il green pass di un'altra persona. Ai controlli d'imbarco il ragazzo ha mostrato una certificazione verde riportante un nome diverso da quello presente sul biglietto. Quando il personale di terra ha notato la discrepanza, il 28enne ha provato a scappare, ma è stato bloccato dagli agenti della polizia di frontiera che lo hanno accompagnato nei loro uffici. Qui il 28enne ha ammesso di non avere il green pass in quanto «convintamente contrario» al passaporto sanitario e di averne acquistato uno su internet.
Sono 7.
909 i cittadini controllati martedì a Milano dalle forze dell'ordine, di queste 91 sono state sanzionate perchè sprovviste di Green pass, cui vanno aggiunte circa 450 cittadini che non sono potute salire sui mezzi ed entrare nei locali pubblici in quanto non in regola.
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