Grossi problemi o difetti in 6 scuole comunali su 10. "Ecco tutte le magagne"

Bernardo: "La causa è la disattenzione di anni". Soresina: "Quadro peggiorato, vi spiego perché"

Grossi problemi o difetti in 6 scuole comunali su 10. "Ecco tutte le magagne"

Non pronti, al via. Le scuole di Milano, complessivamente, si presentano in grave ritardo all'appuntamento con la prima campanella. Ed è una situazione che - nella città che ha l'ambizione di essere la più moderna ed efficiente d'Italia - non passa inosservata, e suscita discussioni, soprattutto in campagna elettorale.

«A Milano - attacca il candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo - oltre 700 scuole di proprietà del Comune ripartiranno a pieno regime, e purtroppo circa il 60% di queste ha importanti difetti strutturali, conseguenza di anni di scarsa attenzione da parte dell'amministrazione comunale, che è responsabile delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria». «Nell'ultimo anno - aggiunge - come sappiamo, la didattica in presenza ha subito degli stop forzati, ed è in quei momenti che il Comune sarebbe dovuto intervenire, anche perché il sindaco uscente ha avuto per buona parte del 2020 poteri commissariali in materia di edilizia scolastica».

Silvia Soresina (Forza Italia) è assessore alla Scuola nel Municipio 5, ha lavorato sodo in questi anni e in queste settimane ha ispirato parte del programma azzurro, ora a sua volta divenuto parte qualificante di quello di coalizione.

«Problemi li hanno tutte le scuole - dice - ma in alcuni casi sono più importanti. Spesso gli interventi non vengono eseguiti, o vengono eseguiti tardi o male. Ogni cosa nel tempo deve essere mantenuta, e se la manutenzione ordinaria non viene fatta, poi diventano necessari interventi straordinari. Facciamo un esempio, i pluviali. Le foglie semplicemente non venivano tolte, e poi è emerso che il 70% della spesa per manutenzione era rappresentata da lavori dovuti a infiltrazioni, il più delle volte dovute ai pluviali intasati dalle foglie».

Durante il lockdown, l'assessore ha visitato tutte le scuole del suo municipio, e poi ha chiesto come prioritari i lavori essenziali, come i fondi e i gazebo all'aperto per dare un po' di ombra ai più piccoli. «Nessuno sembra seguire davvero queste cose» sintetizza. «Notizia paradossale, poi - aggiunge Soresina - è stata l'affidamento della gestione ad MM per 25 anni, un affidamento in house quindi senza bando, senza garanzie tipiche della gara e della concorrenza. Parametri e risultati sono tutti da dimostrare, certo alla luce di questo quadro sembra un paradosso questo regalo».

Il «quadro» si compone di tanti casi di inefficienze e ritardi, con problemi ormai cronici. Pavimentazioni, come in via Gentilino, in cui i docenti stessi hanno applicato del nastro adesivo per tenere il linoleum ormai divelto. E, nella stessa scuola, il fondo del cortile risulta dissestato e pericoloso, tanto da indurre a portare tappeti per fare attività durante il campus estivo. «A volte, in casi come questo - spiega - la proprietà è di Città metropolitana, e la gestione ordinaria è in capo al Comune. Risultato? Alla fine non se ne occupa né l'una né l'altro, e poi è sempre Sala, sindaco di qua e di là».

Alcune scuole (Brunacci, Sant'Abbondio e Pescarenico) ora sono nel piano delle opere triennali, inserite su sollecitazioni e insistenze del Municipio. Il regolamento comunale prevede che i municipi intervengano, e ognuno ha in media lavori da individuare per 2 milioni di euro di budget. Il Municipio 5 ha approvato 23 delibere, ma i lavori conclusi in 5 anni sono solo 2 o 3.

«Saranno centinaia le segnalazioni inoltrate dalle scuole - spiega ancora l'assessore - in Giulio Romano c'è un'impalcatura da anni, la scuola Toscanini di via Guarneri da 5 anni attende il rifacimento dei bagni. E io parlo dei casi che conosco più direttamente, ma le cose che non funzionano penso siano le stesse in tutta Milano». Una delle cose che non funziona è il verde scolastico. «I giardini sono tutti abbandonati, perché in Comune sembrano non aver capito se sia compito dell'edilizia o del verde pubblico».

Bernardo annuncia: «Abbiamo già preparato un piano quinquennale da 350 milioni per riqualificare le scuole di proprietà del Comune e ciò sarà possibile anche grazie ai fondi messi a disposizione dal Recovery Fund».

«Servirà potenziare il personale comunale dedicato alla progettazione e alla gestione dei lavori di edilizia scolastica» e «uno dei punti centrali sarà l'abbattimento delle barriere architettoniche, perché è inaccettabile che ancora tanti studenti e docenti siano penalizzati».

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