Il pm Leonardo Lesti ha richiesto immediatamente il rinvio a giudizio nel processo che vede coinvolte 11 guardie carcerarie di San Vittore colpevoli di aver picchiato un ex tossico tunisino.
La brutalità, secondo l'accusa, di aver utilizzato un tirapugni per inferire sul corpo di un ex tossico detenuto all'interno del carcere di San Vittore a Milano. Il detenuto, un 50enne tunisino, starebbe testimoniando in un processo che vede coinvolte alcune guardie carcerarie di Velletri accusate di furto alla mensa del carcere laziale. I poliziotti di San Vittore avrebbero quindi cercato di far ritrattare e ritirare la testimonianza del tunisino attraverso una serie di percosse compiute anche attraverso un tirapugni, ovvero un oggetto metallico che se posato sulle nocche può arrecare danni anche seri. Gli undici agenti della polizia penitenziaria, si apprende da Milano Today, attualmente non lavorano più a San Vittore e sono stati trasferiti successivamente a questi episodi.
Le accuse che pendono ora sulle loro teste, qualora si andasse a processo, sono di intralcio alla giustizia, lesioni, falso e sequestro di persona.
Quest'ultima accusa è stata mossa soltanto contro alcune guardie, infatti sembrerebbe che il 50enne detenuto sia stato legato e ammanettato all'interno di una stanza che era stata assegnata ad un agente che ora si trova sotto inchiesta. A costituirsi parte civile nel processo, anche il compagno di cella del tunisino, un sudamericano che sarebbe stato maltrattato ripetutamente all'interno del carcere milanese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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