I ciclisti distribuiscono luci a chi pedalaSicurezza sulle strade

Una caramella agli «illuminati», un fiammifero ai «senza lumi». Ecco come la Fiab (onlus, Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha deciso di motivare i milanesi in bicicletta ieri sera. Il 70% dei ciclisti pedala senza dispositivi d'illuminazione, e dal censimento a un'iniziativa per ammonirli, il passo è stato breve. Sulla pista ciclabile di Corso Venezia, all'angolo con viale Majno, Silvia Malaguti (consigliera Ciclobby), Maria Gabriella Berti (referente di Fiab per gli eventi culturali) e un gruppo di colleghi hanno «teso l'agguato» ai ciclisti di passaggio. Intorno alle 17.45, nel vento fresco, sono state soprattutto le giovani donne a sfrecciare su quella curva. Si sono lasciate spiegare l'iniziativa di Fiab e hanno ricevuto, incastrato tra i raggi della ruota posteriore, un sottile catadiottro. «Lo abbiamo fatto anche lo scorso anno - ha spiegato Silvia Malaguti -, a ridosso di Natale. Distribuivamo “lucine“. Ma siamo una onlus, i soldi non sono molti: i catadiottri costano meno e sono utilissimi». L'evento «Ciclista illuminato» è stato sostenuto dal Comune con una iscrizione sui pannelli a messaggio variabile della città. «L'obiettivo è rendere la strada più sicura - prosegue Malaguti -. Ma il problema sono soprattutto le persone al volante: si credono quasi più “potenti“. Gli incidenti causati dai ciclisti sono pochissimi». Fiab, attiva da circa 27 anni, ha mosso i primi passi nelle singole città: oggi conta 16mila soci, 130 realtà locali e, come federazione nazionale, aderisce a ECF (Federazione Europea dei Ciclisti). Milano ha sempre più parcheggi e «due ruote» a noleggio, con tariffe contenute e con un sistema capillare.

Ma c'è qualcosa che fa difetto ai nostri bikers? «A parte gli spazi e le infrastrutture - risponde Malaguti - molte biciclette sono vendute senza i dispositivi che stiamo regalando stasera. Le bici costano ma spesso non sono “a norma“». Per i virtuosi pioggia di caramelle. Ma non sono molti.

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