Tra i formaggi di Tarvisio dove si fa spesa nelle malghe

Fino a domenica a Tarvisio e Malborghetto si tiene "Ein prosit", nota rassegna gastronomica a cui partecipano noti chef e produttori

Tra i formaggi di Tarvisio dove si fa spesa nelle malghe

Una stagione meravigliosa, l'autunno, per la montagna. Senza il clangore di estate e inverno, tutto è smorzato, colori, rumori. Ma non la tavola. Il Viaggiatore Goloso arriva a Tarvisio, all'estremo Nord-Est d'Italia, terra di confine, affascinante intreccio di lingue, culture, cucine. Una striscia di terra tra Austria (a 7 km) e Slovenia (a 12 km). Nel 1992 con Villach e Kranjska Gora, Tarvisio propose di ospitare l'Olimpiade. Troppo avanti. Ora la delocalizzazione dello sport è un fatto. Un luogo di fascino e antiche tradizioni, come quella delle malghe, rinvigorita dal progetto «Made», acronimo di «Malga and Alm Desired Experience», che coinvolge 50 malghe, tra Italia e Austria.

L'evento pilota è previsto all'interno della ventesima edizione di «Ein Prosit», in programma a Tarvisio e Malborghetto fino a domenica. Animato da Claudio Tognoni, ospita produttori, laboratori, convegni, cene con i migliori cuochi italiani che amano molto salire fin quassù. Un'intera area-mostra assaggio verrà dedicata alle malghe. Per capire meglio ne visitiamo una: Malga Tratten, verso passo Pramollo. Qui oltre a piatti semplici come un buon pollo arrosto, troviamo il formaggio di malga da latte parzialmente scremato con l'aggiunta di latte di capra (massimo 15%). Gusto pronunciato, note vegetali di pascolo, a volte con leggero retrogusto amarognolo. Se stagionato nel «celâr» diventa «Formadi vecjo di mont» ottimo da grattugiare.

Tre tappe a Tarvisio. Gianni De Cillia, forza della natura, all'hotel Valle Verde, riprende i sapori del territorio con un tocco di sensibilità personale: rucola di Camporosso con pere e Montasio, agnolotti verdi al montasio e funghi con sugo d'arrosto, filetto di cervo ai piccoli frutti e timo con patate in tecia. Ampia cantina, con una scelta seducente di birre artigianali. Durante la stagione sciistica impareggiabile il suo panino con la salamella. All'ospitale hotel Edelhof un menu classico con San Daniele, zuppe e selvaggina. Più creativa la cucina di Ilija Pejic, croato di nascita, italiano d'adozione, al Golf Club. Molto mare, per passione e per la richiesta della clientela tedesca: tartare di tonno con alga wakame e lamponi, risotto alla crema di pistacchio, granella di pistacchio e scampi.

Per smaltire, saliamo al Santuario della Madonna del Lussari. Qui, nel 1360, un pastorello di Camporosso trovò un'immagine della Madre di Dio che, portata a valle più volte, venne sempre ritrovata in cima al monte. La cappelletta edificata sul luogo di ritrovamento subì molte distruzioni, per lo zelo illuminista dell'imperatore Giuseppe II, per le cannonate della I Guerra mondiale. Dopo ogni catastrofe, il Santuario è sempre rinato, accompagnato dalla fede riconoscente della gente di tre nazioni. Da non perdere gli splendidi laghi glaciali di Fusine, alla base del Mangart. Qui il passare delle stagioni è un'esperienza particolare. Un posto da film: vi venne girato La ragazza de lago di Andrea Molaioli con Toni Servillo.

Scendiamo ora a Malborghetto, dove troviamo l'affascinante albergo Hammerack, finalmente aperto, e Casa Oberrichter. Le strutture appartengono a vari rami della famiglia Gioitti. Casa Oberrichter è un palazzetto del 1400, all'epoca dimora del giudice superiore (Oberrichter) della vallata. Ora è il regno dei Nicolavcich Gioitti, dna d'artisti: Silvano artigiano falegname, d'inverno maestro di sci, Marina pittrice e tanto altro, Alessio cantante lirico e cuoco, Pietro scrittore, poeta e illustratore, di cui ammiriamo una fiaba-murales sul muro del palazzo delle poste. Ci si muove, come in uno spazio fatato, tra 2.500 giocattoli prodotti dal 1870 al 1994, sculture, dipinti, libri. Dalla cucina escono i gorgheggi di Alessio, con la voce e con i piatti, grazie alle ricette austro-ungariche di nonna Nicolavcich: bocconcini di cervo al Cabernet e agrumi, goulasch di camoscio, arrosto di maialino magro con salsa calda e speziata.

In questi giorni il Palazzo Veneziano, edificio della fine Cinquecento è l'epicentro di «Ein Prosit», ma abitualmente ospita il museo Etnografico, interessante

viaggio nella vita quotidiana nella Valcanale attraverso i secoli. Diretti all'autostrada, ultima sosta per un rifornimento di formaggi e yogurt allo spaccio della Cooperativa agricoltori a Ugovizza. Non neghiamoci nulla.

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