Con i sensori sulle strade non si scappa più dalla multa

Atm lancerà lo "smart parking" entro la fine dell'anno. E per trovare autisti pagherà una quota della patente

Con i sensori sulle strade non si scappa più dalla multa

Smart parking, si può tradurre con parcheggio intelligente o (per arrivare dritti all'obiettivo) con un «non si scappa più dalla multa». Già, perchè una volta installati sensori e telecamere sulle strade i controllori della sosta Atm avranno in tempo reale il quadro dei «furbetti». Il sistema offrirà invece agli automobilisti corretti di trovare più velocemente il parcheggio, potranno consultare i posti liberi tramite una app. Non c'è ancora una mappa delle vie o dei parcheggi di interscambio da cui scatterà la rivoluzione ma il direttore generale di Atm Arrigo Giana ha anticipato ieri in Commissione Trasporti a Palazzo Marino che «l'obiettivo è di partire entro fine anno o inizio 2023».

L'azienda sta «approfondendo una serie di soluzioni, dall'utilizzo di sensori che vanno a monitorare i singoli posti auto, a telecamere. A questi sistemi verranno agganciati sistemi di pagamento digitali. Ci daranno la possibilità di dare informazioni sia sulla disponibilità di posti in strada o in parcheggi di corrispondenza, sia di conoscere immediatamente dove un'auto in sosta è irregolare perché non ha attivato il pagamento o è scaduto». Il sistema, spiega Giana, «non mira tanto a sanzionare quanto a regolare, a creare un disincentivo alla irregolarità, e dall'altro a dare informazioni precise ai clienti sulle disponibilità di posti. In questo momento stiamo effettuando delle sperimentazioni».

Il dg della società di trasporti milanese ha fatto il punto anche sulle assunzioni in programma, «circa 650 persone nel corso dell'anno, da ruoli di front line, autisti, personale manutentivo, a ruoli più specialistici, come tecnici e ingegneri o ancora per il ruolo di staff legato al mondo finanziario e organizzativo». L'azienda sta cercando di rimuovere alcune barriere in entrata, come il tema dell'acquisizione delle abilitazioni professionali, patente e abilitazione al trasporto passeggeri. La somma di questi porta un costo iniziale di circa 3mila euro, che può rappresentare un freno all'inizio per chi cerca lavoro. «Stiamo ipotizzando interventi per finanziare parzialmente il costo di queste abilitazioni in cambio di una presenza minima in Atm che consenta all'azienda di ammortizzare il costo».

C'è poi il tema del caro affitto a Milano per chi arriva dal sud o da altre regioni: «Abbiamo fatto convenzioni con pensionati universitari - spiega Giana - che in questi due anni di Covid sono state poco frequentati e stiamo valutando la possibilità che l'azienda funga da camera di compensazione fra offerta di mercato e la domanda generata dalle nuove assunzioni, soprattutto per i giovani». C'è il capitolo dei negozi attivi nei mezzanini della metropolitana, che dall'inizio della pandemia «hanno sofferto quanto noi del crollo dell'utenza - afferma -. Abbiamo concordato con i nostri affittuari delle diminuzioni sui canoni, è nostro interesse mantenere gli esercizi in attività perchè offrono un servizio ai nostri clienti e le stazioni rimangono vive. Lo abbiamo fatto nel 2020 e 2021, siamo alla finestra per capire cosa succede nel 2022». L'impatto del caro bollette invece per quest'anno è contenuto, l'azienda stipula contratti a prezzi costanti di anno in anno, «rischiamo di avere un problema nel 2023, pensiamo a un progetto per prezzi fissi a lungo termine».

E in occasione della «Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza» Atm ha realizzato il video «Non fa

differenza» che riporta, con la testimonianza di tre laureate in ingegneria e assunte, l'impegno verso inclusione e gender balance. In Atm lavorano circa 830 donne, l'8,5 del totale ma il doppio rispetto a dieci anni fa.

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