Indagini a tutto campo sullo stupro della mamma

Indagini a tutto campo sullo stupro della mamma

Proseguono febbrilmente le ricerche del maniaco sessuale che mercoledì mattina ha brutalizzato una mamma di 42 anni, sorpresa nel giardinetto di villa Litta Modignani. Sull’indagine però gli inquirenti hanno steso il più assolto riserbo per evitare di dare «vantaggi» al bruto. Sul quale al momento trapelano pochi dettagli: biondo, capelli corti, 30/40 anni, struttura media in grado di esprimersi in buon italiano. Mentre un primo esame delle telecamere non avrebbe fornito spunti interessanti.
Alessandro Giuliano, capo della squadra mobile, è però un investigatore paziente, per incastrare la peruviana che aveva soffocato un’anziana in via Borsa, era arrivato a visionare persino i filmati degli autobus sui cui avrebbe potuto salire. Un lavoro certosino che alla fine ha dato i suoi frutti. E non è detto che anche in questa occasione non si arrivi a tal punto ad allargare il raggio delle ricerche per fermare il maniaco. Non un «normale» violentatore, ma un brutto che ha infierito con sevizie. Un’aggressione nei giardinetti di villa Litta durata evidentemente pochi minuti, perché nessuno ha notato nulla e le persone accorse a soccorrere la donna non sembra abbiano visto bene l’aggressore. Forse qualcuno, forse di sfuggita. Troppo poco.
La vittima, che era stata fatta riposare per 24 ore, è stata interrogata giovedì ma non avrebbe fornito grandi spunti investigativi: ha descritto un uomo molto «medio», aggiungendo solo il particolare dei capelli biondi. Troppo poco per un identikit che al momento potrebbe essere fuorviante. Non sembra inoltre che le prime telecamere visionate abbiano fornito dettagli importanti, nessuna avrebbe inquadrato il maniaco.

Le ricerche continuano e vengono allargate ad altri impianti di registrazioni, non è escluso si arrivi persino a controllare quelli installati sui mezzi pubblici. Al setaccio anche tutti i maniaci più o meno noti alla questura anche se il primo individuo preso in esame, attualmente in cura presso il Centro psico sociale di Affori, sembrerebbe estraneo all’aggressione.

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