Quattro tappe in quattro giorni, Matteo Renzi a caccia dei voti «moderati» si concentra nel rush finale su Milano che (forse) consentirà al Terzo Polo di compensare i numeri poco soddisfacenti al sud. Ieri l'incontro con gli industriali ad Assolombarda e con gli universitari a Cascina Cuccagna, oggi il leader di Italia Viva si confronterà con i rappresentanti delle oltre 500 imprese del terziario che aderiscono a Confcommercio, giovedì dalle 18 la chiusura della campagna in piazza XXIV Maggio, lato Darsena, con il ministro di Azione Mariastella Gelmini e i candidati milanesi e lombardi e sarà presente «anche venerdì - ha specificato ieri - con Lisa Noja e altri per un incontro sul tema sanità». Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi su Tik Tok lo ha definito «intelligente e simpatico», Renzi ribatte che il Cav «è inimitabile, ciascuno valuti la definizione. Su Tik Tok ci ha spolpati, 10 milioni di follower a uno, io conto di stargli davanti alle urne, sono convinto che andremo meglio di Forza Italia». Ci pensa il capogruppo di Fi in Regione, Gianluca Comazzi, a riportarlo sulla terra: «Con la solita modestia che lo contraddistingue Renzi sembra molto fiducioso del suo risultato elettorale in Lombardia. Non si capisce da cosa abbia origine tale sicurezza, considerato che sul nostro territorio la sua Italia è tutto fuorché Viva. L'ultima volta che ha dato prova della sua boria è finita con una sonora sconfitta al referendum costituzionale».
Renzi lancia un appello «ai moderati di Milano e della Lombardia, non fatevi fregare dal sovranismo, c'è un'alternativa ed è il terzo polo insieme a Calenda e al buonsenso». L'altro slogan è «votate con la testa e non con la pancia». E spara a zero sul Movimento 5 Stelle e il leader Giuseppe Conte. Agli industriali ricorda che «noi abbiamo fatto l'Industria 4.0 loro il bonus zanzariere, noi il jobs act loro i navigator». E «quando Conte dice che se tolgono il Reddito di cittadinanza ci sarà la guerra civile usa un linguaggio identico a quello di Trump. E mi invita ad andare al sud con la scorta. In questa campagna continua a istigare all'odio. Il Reddito è stato un fallimento, non aiuta a trovare lavoro, per molti versi per me è ormai un voto di scambio soprattutto al Sud».
Assolombarda sta ripetendo la richiesta a tutti i candidati, «per quanto riguarda le tematiche al lavoro - ha ribadito il presidente Alessandro Spada - il Reddito ha fallito e va cancellato. Va mantenuta la parte dedicata a quelli che non ce la fanno».
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