L'arcivescovo che fermò la tortura dei Templari

Rainaldo da Concorezzo rifiutò l'ordine del Papa e bloccò la brutalità dei Grandi inquisitori

L'arcivescovo che fermò la tortura dei Templari

Il tredici rappresenta un numero quanto mai evocativo per i Templari, dato che fu proprio un fatidico venerdì 13 del 1307 il giorno scelto da Filippo il Bello re di Francia per iniziare la propria personale crociata contro l'Ordine dei Poveri Commilitoni di Cristo.

Quindi non è un caso la scelta del 13 luglio per raccontare alcuni retroscena delle vicende che portarono alla soppressione dell'Ordine e alla definitiva sua damnatio memoriae presso la sede della mostra «Templari», in corso fino al 5 novembre presso allo Spazio Cobianchi di Piazza Duomo 19/a. Sarà il professor Alessio Varisco a proporre oggi un particolare approfondimento su come andarono le vicende processuali contro i Templari in Italia attraverso l'analisi della posizione assunta da Rainaldo da Concorezzo, figura di spicco della corte papale di Bonifacio VIII e arcivescovo di Ravenna all'epoca dei fatti. Rinaldo fu uno dei Grandi Inquisitori chiamati a giudicare le gravi e molteplici accuse di idolatria, eresia, sodomia rivolte ai Templari di Veneto Lombardia, Emilia Romagna e Istria nel processo svoltosi a Cesena nel 1310 e a Ravenna nel 1311.

Il vescovo, originario di Milano e appartenente al nobile casato dell'omonimo paesino della Brianza, non solo assolse l'Ordine da ogni colpa ma, rigettando le confessioni estorte, condannò espressamente e per la prima volta, la tortura come strumento di indagine processuale nel diritto medioevale, dimostrandosi uomo di alta levatura morale e spirituale. Quando pochi giorni dopo il sinodo il Papa scrisse agli inquisitori dell'Italia Settentrionale di rifare il processo con minore prudenza utilizzando se necessario la tortura, l'Arcivescovo di Ravenna si attenne alle decisioni prese senza dar seguito ad alcuna ulteriore persecuzione, come invece avvenne a Pisa e a Firenze.

La rivoluzionaria posizione giuridica di Rainaldo da Concorezzo che oggi potrebbe essere riletta nel più ampio concetto dei «diritti umani», ci conduce ancora una volta a riflettere, con il sostegno della storia, sui lati oscuri della legge e sulle sue possibili deviazioni in assenza di limiti verso la tutela dell'essere umano.

La conferenza «Rainaldo

da Concorezzo e l'assoluzione dei Templari» si terrà oggi alle ore 18,30 con l'intervento del professor Alessio Varisco al Circolo Cobianchi Duomo 19 in Piazza Duomo 19, info@circolocobianchiduomo.it, telefono 02/89095044.

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