«Il lavoro è la madre di tutte le sfide»: la Regione mette in tavola 143 milioni

A colpire sono i dati di una crisi economica che anche in Lombardia ormai supera il livello di guardia: perché nell'ultimo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,9 per cento, contro il 6,7 del periodo precedente

«Il lavoro è la madre di tutte le sfide»: la Regione mette in tavola 143 milioni

Per l'assessore Valentina Aprea quella per il lavoro è «la madre di tutte le sfide». E ieri in Regione con il vice governatore Mario Mantovani ha presentato gli interventi dei primi cento giorni e uno stanziamento straordinario di 143,7 milioni di euro. Di cui 112 alle politiche attive per l'occupazione, 21,2 a un patto tra sistema educativo e imprese e altri 10,5 per una più stretta alleanza con le università e le istituzioni scolastiche per incrementarne la qualità delle proposte formative e l'innovazione.

Ma a colpire sono i dati di una crisi economica che anche in Lombardia ormai supera il livello di guardia: perché nell'ultimo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,9 per cento, contro il 6,7 del periodo precedente. Un aumento dell'1,2 che diventa ancor più grave se si considera la disoccupazione giovanile passata dal 12,5 del 2008 a un drammatico 26,6 del 2012.

Inevitabile l'aumento della cassa integrazione in deroga, con la Regione che da inizio anno ha già ricevuto 9.500 domande per 52mila lavoratori. Un nodo, questo, già affrontato (ma ancora senza soluzione) dalla giunta Maroni che aveva proposto al governo di anticipare i fondi che da Roma non arrivano più. E anche ieri l'assessore Aprea ha ribadito che «la Regione è pronta grazie a un accordo con Finlombarda che metterà a disposizione un fondo di garanzia per le banche erogatrici, in modo da ridurre i tempi di attesa per chi, rimasto senza occupazione, ha bisogno di questo contributo». Ma per mettere in moto questo meccanismo serve quella «certezza dell'assegnazione delle risorse del ministero» che ancora non arriva.

Su altri fronti, la sperimentazione dell'iniziativa «ponte generazionale» con la riduzione dell'orario per chi è a tre anni dal raggiungimento dell'età pensionabile e la possibilità per le aziende di assumere giovani con contratto part-time. O l'introduzione di agevolazioni fiscali per chi produca nell'area della macroregione.

«Abbiamo concordato con le parti sociali di riprendere i contratti di solidarietà - ha spiegato Aprea - di personalizzare tutte le politiche attive del lavoro, quindi non più finanziamenti a bando ma a sportello e percorsi personalizzati per i lavoratori. Poi iniziative con le parti sociali e datoriali per favorire i patti generazionali, l'invecchiamento attivo, gli esodati e la ricollocazione».

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