Una Lega «di governo» per Milano 2021

Gli stati generali del Carroccio: «Progetti e idee, noi non siamo quelli del no»

(...) che invece già corre e già funziona. La scommessa è tenere insieme le periferie arrabbiate che già nel 2016 hanno votato in massa centrodestra (i presidenti di Municipio Samuele Piscina e Paolo Bassi parlano subito di fallimento di Sala) e la Zona 1, la più ostica da conquistare. L'obiettivo? Il sindaco leghista.

È un giorno particolare: il 35° compleanno della Lega Lombarda. «Data fondamentale» sottolinea Gianmarco Senna, capolista milanese alle Regionali di 12 mesi fa, militante di lungo corso, attento a rintracciare il filo di una vocazione di governo che in questa città passa dal fatidico 1993, quello della vittoria di Marco Formentini, primo e finora unico sindaco leghista. «La grande Lega è stata fondata 35 anni fa», ricorda anche il consigliere Massimiliano Bastoni, rivendicando al Carroccio, e al centrodestra, la paternità dei progetti, soprattutto urbanistici, di cui oggi la sinistra si fa gran vanto, dopo averli allora osteggiati. Ma si guarda avanti. Igor Iezzi, deputato eletto a Quarto Oggiaro, inquadra dunque le esigenze delle periferie. La senatrice Maria Cristina Cantù quelle degli anziani e del sociale. E l'assessore regionale Stefano Bolognini snocciola i dati, le 1.500 case Aler ristrutturate e i 400 nuovi alloggi per le forze dell'ordine. È una Lega di governo insomma. Alla «lombarda», soprattutto.

Come quella incarnata dal governatore Attilio Fontana, che ricorre pure al dialetto per parlare delle cose fatte e si cimenta perfino col veneto quando deve affettuosamente citare il collega Luca Zaia, alleato nelle battaglie delle battaglie: le Olimpiadi (nonostante gli «sgambetti» grillni) e l'autonomia, applauditissima: «Cambierà la città, la regione e il resto del Paese» promette. È la «giornata dell'orgoglio leghista». «Milano ce la veniamo a riprendere».

Alberto Giannoni

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