La Lega va alla guerra nelle case popolari: «Esercito anti-abusivi»

Visita del segretario Salvini nel degrado del Corvetto «Basta illegali, serve un censimento piano per piano»

La Lega va alla guerra nelle case popolari: «Esercito anti-abusivi»

«Qui ormai serve l'esercito». Seconda puntata della ricognizione nele case popolari e della guerra agli abusivi per la Lega che dopo la visita del 22 agosto tra via Abbiati e piazzale Selinunte a San Siro, ieri al Corvetto ha incontrato gli abitanti di via Comacchio e via Pomposa assediati dagli irregolari ed esasperati dall'occupazione abusiva di una comunità peruviana che si è insediata in una palazzina Aler. Ad agosto la richiesta del segretario Matteo Salvini fu di un piano Marshall «per risanare i quartieri popolari». Un'ordinanza chiesta al Comune per andare «casa per casa, piano per piano e fare un censimento per vedere chi ha diritto e chi se ne deve andare». Quartieri dove il tasso di occupazione degli alloggi popolari fa paura: anche il 20 per cento a cui va però aggiunto un altro 20 di chi non paga.

Una situazione sempre più grave secondo Salvini. «Sono partiti in venti e adesso sono già arrivati in duecento a occupare». Una «situazione invivibile per un quartiere che merita tranquillità e non centinaia di abusivi» ha detto Salvini fermato lungo il suo giro da parecchi cittadini che chiedono l'intervento delle istituzioni per eliminare schiamazzi, sporcizia e mancanza di sicurezza. Oltre all'allacciamento abusivo alla rete elettrica delle abitazioni occupate, con evidenti rischi per l'incolumità degli altri abitanti dei palazzi.

«Dal Comune, dopo le denunce che abbiamo fatto ad agosto andando nelle case occupate di San Siro, non mi ha filato nessuno - ha raccontato ieri Salvini - E all'Aler mi hanno detto che ci stanno lavorando». Adesso la richiesta è di «un incontro immediato con sindaco, prefetto e presidente dell'Aler perché queste case vengano sistemate e date a chi ha diritto. E per garantire che questo sia un pezzo di Milano e non il terzo mondo». E a chi gli fa notare come la Regione abbia competenze in materia, Salvini risponde che «la priorità è l'ordine pubblico: devi prendere, sgomberare e assegnare. Detto questo, devono darsi una smossa tutti, dal primo all'ultimo. C'è qualcosa che non funziona e tutti devono fare la loro parte».

Dal Comune il vice presidente del consiglio comunale Riccardo De Corato invita Salvini a «lasciar perdere l'incontro con Pisapia: non otterrà niente. L'Aler deve darsi una sveglia e faccia velocemente quello che ha stabilito, mentre il prefetto e il questore diano il loro appoggio operativo con carabinieri e polizia». Secondo De Corato le occupazioni sono cresciute del 20 per cento in un anno. «Dal 2010, quando c'era l'amministrazione Moratti, a oggi gli sgomberi in flagranza sono più che dimezzati: siamo passati dal 98% di recupero degli immobili del 2010 al 46% del 2013. Non perdiamo tempo con il Comune arancione, concentriamoci invece sul programma dell'assessore Paola Bulbarelli che ha presentato un piano per la lotta all'abusivismo».

«Non ci stupisce che Matteo Salvini non si sia accorto del l'importante lavoro» delle istituzioni al tavolo convocato dalla prefettura», la replica degli assessori comunali Daniela Benelli e Marco Granelli.

Ma «ci stupisce moltissimo che sia l'assessore Bulbarelli, a quattro giorni da quell'incontro e nel giorno stesso di un nuovo tavolo tecnico, a scegliere la strada della polemica, accusando il Comune di far mancare gli assistenti sociali. Questa amministrazione sta sostenendo, da tempo e da sola, i costi degli assistenti sociali e la messa a disposizione di posti per l'accoglienza delle famiglie con minori e donne incinte».

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