In un libro le origini e la storia della riabilitazione equestre

In un libro le origini e la storia della riabilitazione equestre

I piemontesi chiamavano «Le Voloire» quei reparti a cavallo sfrecciavano sull'acciotolato della Reggia di Venaria Reale o sotto la nostra Galleria VIttorio Emunele e arrivavano da Palazzo Reale in Piazza Duomo per raggiungere il Castello Sforzesco, un tempo destinato alla cavalleria Reale, prima ancora era stato usato dagli spagnoli.
Dopo il Piemonte anche a Milano l'ippoterapia riesce grazie al Reggimento Artiglieria a Cavallo, in collaborazione tra Esercito e Croce Rossa Italiana alla fine degli anni Settanta con l'intervento di Emanuela Setti Carraro e il colonnello Diego Bertoncin a creare il primo Centro in Italia alla Caserma di Santa Barbara, un impegno di umanità e di valore che valse allo stendardo del Reggimento nel 1981, una medaglia d'Oro al Merito della Sanità Pubblica, conferito dall'allora MInistro Aldo Aniasi, noto sindaco socialista milanese (Oggi una Fondazione a lui dedicata si trova in via De Amicis 7 diretta da Luigi Morrone). Il Centro Ippico Militare della Voloire che ha sempre dato un appoggio determinante, grazie alle metodologie applicate ai ragazzi che hanno certi handicap sotto la supervisione della metodologia di studio della dottoressa Danièle Nicolas Citterio di passi in avanti se ne sono fatti e molti, grazie anche al sostegno di benefattori come la Casa d'Arte Porro & C.
L'Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre ha permesso a Stefano Porro di creare un libro ricco di immagini piene di emozioni, «ritratti toccanti tra l'uomo e il cavallo». Le riflessioni che Porro elabora con le immagini dei suoi momenti trascorsi alla «Santa Barbara», tra campi imbiancati e concorsi ippici, ma anche durante le cavalcate di persone che hanno tratto molto dalla cura di questo «sport», si intravvede una Milano immersa nella natura, nel silenzio che rivelano tutta la nobiltà d'animo di chi frequenta questo mondo a partire dal Colonnello Valentino de Simone del 76° Comandante delle Batterie a Cavallo. Attraverso le immagini e i testi di questo libro passa anche tutta la storia perchè l'artiglieria che Vittorio Emanuele come Re Carlo Alberto, hanno utilizzato, può essere storia meno recente ma in ogni caso importante perchè senza di essa non saremmo qui a parlare di questo Centro (A.N.I.R.E.); nel 1823 fu affidato ad Alfonso Ferrero Marchese della Marmora l'incarico di riammodernare l'artiglieria. Poi vennero i Vincenzo Gioberti, i Massimo D'Azeglio e i Camillo Cavour. Il reggimento La Marmora venne inviato a Berlino e San Pietroburgo come rinonoscimento del Regno d'Italia.
Fu il Governatore di Milano a volere la Caserma Perucchetti del capoluogo lombardo quale primo reggimento anche per i rampolli delle famiglie più in vista di Milano: fu proprio Domenico Perrucchetti, ideatore e fondatore degli Alpini a volere che le Voloire avessere un impegno oltre che militare anche civile.
La Nazionale Italiana Riabilitazione Equeste, a pochi minuti dal centro di Milano, continua ancora oggi a prestare il suo servizio a fini nobili unendo sport, handicap fisici e mentali a gare equestri di rilevanza internazionale. Gli operatori specializzati nella terapia attraverso il Cavallo è sempre più in aumento e a San Siro si tengono gare che dimostrano quanto questi animali intelligenti e sensibili siano così tanto vicino agli uomini e come ogni volta vada un ricordo e un ringraziamento a coloro che hanno fatto crescere questo importante settore. L'ultima volta è stato l'omaggio volto a Emanuele Setti Carraro promotore con la madre di numerose iniziative della caserma.
Il cavallo ha mezza tonnellata di potenza pura edè fatto di muscoli d'acciaio.

La sua intelligenza e la sua sensibilità uniti alla studio della sua andatura continua a farsì che sia un mezzo di cura per numerose persone che grazie al suo allenamento sempre sotto il riflettori di esperti, continua a dare risultati sorprendenti. Ringraziamenti vanno ad artigiani e maniscalchi e ai tanti piccoli benefattori.

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