L'insegnante di ginnastica ha perseguitato per due anni la sedicenne con mail e pedinamenti

La desiderava e ha minacciato di ucciderla. Ossessionato da una sua alunna, un professore che non accettava il rifiuto ha rovinato la vita di un'adolescente per due anni, scrivendole orribili lettere anonime, spacciandosi per lei su facebook e scrivendo ai suoi amici proposte indecenti. Venerdì, al termine di un'indagine coordinata dal pm di Monza Alessandro Pepè, Luigi Mele, 35enne ex professore di educazione fisica dell'istituto «Enrico Falck» di Cinisello Balsamo, è finito in manette.
«Andate pure alla Polizia, tanto non mi troveranno mai. Io però prima o poi ti trovo cara mia, e ti ammazzo». Fa venire i brividi la vicenda che ha come protagonista un'adolescente brianzola, vittima di un'aggressione psicologica lunga un anno e otto mesi, da parte del suo insegnante di educazione fisica che con questa frase ha concluso una delle centinaia di lettere anonime che le ha spedito. Sara (nome di fantasia), aveva solo 16 anni quando ha attirato l'attenzione di Luigi Mele. «Colpevole» di essere molto bella, Sara si era inizialmente sentita lusingata dalle attenzioni del prof, senza accorgersi di essere caduta in un tranello. Quando Mele ha iniziato ad avanzare pretese, la giovane si è tirata indietro, e per lei è stato l'inizio di un incubo. «Quell'uomo ha rovinato la nostra vita – racconta la madre della giovane – ha perseguitato mia figlia con decine di telefonate al giorno, sms, pedinamenti». Mele, costruendo su Facebook profili falsi di Sara, ha contattato tutti i suoi compagni di scuola, amici e fidanzati delle sue amiche, inviando messaggi pornografici. «Mia figlia era devastata – prosegue la donna – è riuscito a isolarla da tutti». La famiglia della ragazzina, che nel frattempo ha cambiato scuola, ha sporto sedici denunce alla polizia, in seguito alle quali Mele ha ricevuto un ammonimento che lo avrebbe dovuto obbligare a stare lontano da lei. «Non è servito – racconta la mamma –. Anzi, ha iniziato a scrivere lettere anonime dove prometteva di trovarla sola e ammazzarla». Determinato a devastare la sua «preda», lo stalker ha poi colpito Sara anche nella sua nuova scuola. «Ha aspettato che iniziassero le vacanze – continua la madre – e poi con un secondo profilo fasullo di mia figlia ha inviato messaggi pornografici anche ai suoi nuovi compagni di classe. Poi ha iniziato anche con me, mettendo on-line il mio cellulare dell'ufficio in un sito di prestazioni sessuali a pagamento».
Altre ragazze hanno avuto problemi con lo stesso professore, ma non hanno sporto denuncia.

«Vorrei che tutte le vittime di questo tipo di situazioni e dello stesso professore - conclude la mamma di Sara - si facessero avanti, il nostro legale Gaetano Giamboi è pronto ad accogliere altre denunce. Le ragazze devono capire che questa persona va fermata».

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