Si muore per poco, si muore per niente: le opzioni di dubbio o inconsistente valore purtroppo non mancano. È molto probabile però che - nonostante liti furibonde, un passato non proprio da educandi e problematiche quotidiane di vario genere - Valentino Calasso, 26 anni, allestitore di stand e il 45enne Fabio Accorsi, avrebbero mai scommesso un solo centesimo sulla possibilità di rovinare per sempre o addirittura troncare del tutto le loro esistenze per un debito da 400 euro, un mese d'affitto non pagato.
E invece la realtà riesce sempre nell'impresa tutt'altro che semplice di superare l'immaginazione più truce. E venerdì, intorno alle 23.30, al termine dell'ennesimo litigio, dopo giorni di pressanti richieste, l'uno ha accoltellato e ucciso l'altro, quindi è scappato. Disperato e sporco di sangue, poco dopo, alla polizia che lo ha trovato in strada, a poco meno di 600 metri dal luogo del delitto e dopo che aveva telefonato alla moglie per raccontarle di aver appena commesso un delitto, l'omicida ha confessato: «Continuava a chiedermi incessantemente i soldi dell'affitto di agosto che ancora gli dovevo. Quei soldi non gli spettavano: lo scorso mese l'ho passato con mia moglie e mio figlio in Puglia, a Taranto, vengo da lì - ha dichiarato Calasso concitato agli agenti -. Lui era più grosso e alto di me, è vero, ma io ero arrabbiato, sfinito. Così ho afferrato un coltello da cucina e l'ho colpito più volte. Lui ha cercato di scappare, uscendo nell'androne del palazzo...Sono fuggito anch'io, ma non volevo andarmene per farla franca, ero solo spaventato...».
L'appartamento di viale Boezio 5, in Fiera, appartiene a uno stabile decoroso. È proprio lì, nell'androne, che i soccorritori del 118 e la polizia al loro arrivo trovano Fabio Accorsi già moribondo, colpito più volte all'addome e di striscio anche al collo. Portato all'ospedale Sacco, l'uomo muore poco dopo. Gli agenti intanto accertano che la vittima abitava con altri due uomini con cui condivideva l'affitto. Tra loro anche un 25enne, pure lui italiano e completamente estraneo a tutta questa brutta storia, che al momento del delitto era nella sua stanza.
L'altro coinquilino è Valentino Calasso. Viene trovato poco lontano da via Boezio, in piazza Giovanni XXIII, sporco di sangue. Dopo qualche resistenza il giovane tarantino non ce la fa più e ammette le sue responsabilità: Accorsi lo ha ammazzato lui, dopo che le pressioni della vittima per ottenere da Calasso la sua quota d'affitto del mese scorso erano andate avanti per diversi giorni.
Accorsi aveva precedenti per detenzione di droga, rissa, stalking, incendio
doloso, detenzione di armi, mentre Calasso per furto e assunzione di stupefacenti.Durante il sopralluogo in casa gli investigatori hanno trovato nella stanza della vittima tre piccole serre per la coltivazione della marijuana.
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