La Lombardia brinda alla vendemmia

Dalle montagne della Valtellina alle colline dell'Oltrepò pavese passando per la verdissima Franciacorta, nessuno ha dubbi: quella del vino sarà un'ottima annata, proprio come nel film di Ridley Scott. Con la vendemmia alle porte (anzi, per le uve bianche e chardonnay è già cominciata) la stagione 2013 ha avuto condizioni climatiche che fanno gongolare praticamente tutte le 3.400 aziende vinicole della regione che in questi anni ha visto crescere la produzione ma soprattutto la sua credibilità internazionale. I dati presentati all'ultimo Vinitaly parlano chiaro, con una crescita dell'export lombardo dell'11 per cento e con la presenza nella nostra regione dell'8,1 per cento dei vini Doc e Igt italiani. Un trend produttivo che è andato incrementandosi negli ultimi dieci anni, a parte qualche scivolone come la scorsa annata rovinata dalle grandinate. Stavolta invece il tempo non dovrebbe più riservare sorprese e allora i pronostici sono più che mai veritieri. «Avremo in tutta la regione un lieve calo, circa il 10 per cento, della produzione e ciò per la stagione iniziata tardi a causa della fredda primavera - dice il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini - ma ciò verrà ampiamente ripagato dalla qualità dei vini che si prevede particolarmente alta. Le ragioni? Un'estate continuativamente calda e l'abbassamento attuale delle temperature che, con gli sbalzi termici giorno-notte, favorirà l'intensità degli aromi».
Vendemmia in ritardo dunque, visto che soltanto in questi giorni - soprattutto in Franciacorta e Oltrepò - sono iniziate le raccolte delle uve a più alto grado di acidità per le basi degli spumanti, mentre mediamente cominciano già la prima settimana di agosto. Per le uve nere, invece, dalla bergamasca all'Oltrepò, la vendemmia non inizierà prima della seconda metà di settembre. «In Valtellina anche molto dopo - dice Alberto Marsutti, presidente della Coldiretti di Sondrio - perchè per le uve Nebbiolo chiavennasche, che sono la base di Valtellina superiore, Sassella e Sfursat, non si partirà prima di metà ottobre. Anche quassù andrà benissimo perchè più si ritarda, più le notti saranno fredde e maggiormente verranno esaltati i profumi dei nostri rossi strutturati. E la produzione non dovrebbe distaccarsi dalla media di 38.000 quintali».
Mai come quest'anno, poi, è stato boom di richieste di lavoro stagionale, grazie anche al programma sperimentale “Vendemmia Solidale“ promosso da Coldiretti che prevede l'assunzione di lavoratori disoccupati o cassintegrati da impiegare per la raccolta. «In tempi record sono stati occupati i 400 posti a disposizione ma le richieste hanno superato quota 2.000 - dice Prandini - anche perchè il piano occupazionale prevede contratti a tempo determinato ma con possibilità di reintegro in altre fasi della stagione. Un successo legato non soltanto alla crisi ma anche al fatto che molti giovani italiani (30 per cento delle domande) stanno riscoprendo il settore dell'agricoltura che non è più quello di una volta e soprattutto nel settore vinicolo offre interessanti prospettive». Lombardia con i calici sempre più in alto dunque, anche se molto resta ancora da fare.

Malgrado l'incremento dell'export (in testa gli Usa con 75 milioni di euro seguiti da Svizzera e Germania con 30 milioni) le vendite all'estero ricoprono ancora il 20 per cento della produzione. «Ci sono ampi margini di incremento - conclude Prandini - se consideriamo che la Francia esporta il 50 per cento del proprio vino...».

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