È la Lombardia la regione con più alunni stranieri

Sono 208mila, contro i 98mila dell'Emilia Romagna Meno sbarchi, ma più minori non accompagnati

È la Lombardia la regione con più alunni stranieri

Calano drasticamente gli sbarchi, ma aumentano i minori non accompagnati. E mentre si prosciuga il fronte degli arrivi non autorizzati sulle coste - con un prevedibile calo della pressione anche sulle città di ultimo «approdo» o di passaggio per l'Europa, come Milano - è sempre più chiaro che saranno le scuole il terreno su cui si misureranno le chance di una reale, sostenibile integrazione.

Gli ultimi dati dell'Ismu, la più autorevole fonte statistica in materia di fenomeni migratori, certificano che nell'anno appena concluso sono stati «solo» 23mila i migranti sbarcati in Italia (meno 80 per cento dal 2017), ma fra questi ben 3.536 minori non accompagnati, il 15 per cento del totale (nel 2014 erano solo l'8). Una precedente analisi della fondazione aveva messo in luce le difficoltà e le disparità, ma anche i traguardi che contraddistinguono i percorsi degli alunni con cittadinanza non italiana. Dopo la «crescita zero» del 2015, nel 2016-17 gli alunni stranieri sono tornati ad aumentare e hanno raggiunto il numero di 826mila (più 11mila rispetto all'anno precedente), pari al 9,4 per cento del totale della popolazione scolastica. È proseguito invece il declino numerico degli italiani, scesi sotto gli 8 milioni di iscritti. Nell'ultimo decennio, comunque, l'incremento annuale degli stranieri ha rallentato, per tre fattori: le molte acquisizioni di cittadinanza (60 su 100 residenti), la diminuzione dei flussi migratori e il fatto che molti minori stranieri non accedono al sistema scolastico (i minori stranieri non accompagnati, ad esempio) oppure ne fuoriescono precocemente. Tra gli alunni stranieri aumentano ancora i nati in Italia, che da quattro anni ormai sono la maggioranza degli stranieri. Nel 2016-2017 hanno superato quota 500mila: il 60,9 per cento del totale.

La Lombardia è la regione con più alunni stranieri. Con quasi 208mila presenze, resta prima in classifica seguita da Emilia Romagna (98mila) e Veneto (92mila). Record anche per la città metropolitana di Milano. Nell'anno scolastico 2016-2017 la provincia milanese è ancora al primo posto con 85mila studenti stranieri), seguita da Roma (oltre 62mila), Torino (quasi 38mila) e Brescia (quasi 33mila). Se si considera la percentuale di alunni stranieri invece, in testa alle classifiche si trovano Prato (24,5 stranieri ogni 100 alunni) e Piacenza (21,6), seguite da Mantova (18,4) e Brescia (17,7). Per quanto riguarda i Comuni, al primo posto c'è Roma (41mila) e a seguire Milano (38mila, con il 19,5 pe rcento di filippini) e Torino (24mila). Nel 2016-2017 le scuole con il 30 per cento e oltre di alunni stranieri sono state 3.171, cioè il 5,6 per cento (10 anni fa erano l'1). E 691 sono a maggioranza straniera. Quanto all'orientamento, gli stranieri sono da un decennio una componente stabile degli istituti tecnici (37 per cento circa). Nel 2016-2017 ha continuato a ridursi la loro frequenza agli istituti professionali (34,7 per cento) ed è aumentata la presenza nei licei (27,8). Per ragioni comprensibili, la dispersione scolastica è un problema che riguarda più gli stranieri. Nella scuola secondaria di primo grado, per esempio, gli stranieri che abbandonano gli studi sono il 3,3 per cento, mentre gli italiani lo 0,6 per cento.

Un focus sui minori vulnerabili: una ricerca Ismu sull'accesso al sistema di istruzione e formazione in Italia si è focalizzato sulle presenze dei minori stranieri non accompagnati nei Centri provinciali di istruzione per gli adulti (19 in Lombardi, 10 in Sicilia). Nel 2016-17 sono risultati iscritti circa 800 minori in Lombardia e 4.500 in Sicilia (quindi cinque volte tanto). Nei Cpia lombardi sono presenti 18 nazionalità.

Per quanto riguarda il tipo di corsi frequentati, i minori soli sono inseriti in prevalenza in quelli di alfabetizzazione, con molti frequentanti i corsi di livello preA1. La restante quota si concentra soprattutto nei corsi di primo livello (prevalentemente per ottenere la licenza media).

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