Magenta, Tar obbliga Comune a dare gli spazi per la festa islamica

Si chiude il braccio di ferro fra il Comune e l'associazione islamica Moschea Abu Bakar, che chiede da tempo un luogo in cui pregare. Il Tar accoglie il ricorso ed obbliga l'amministrazione comunale a concedere una zona dove si terrà la festa islamica del Sacrificio

Magenta, Tar obbliga Comune a dare gli spazi per la festa islamica

È polemica a Magenta (Milano) per l'assegnazione di una zona da destinare alla festa del Sacrificio alla comunità musulmana locale.

Il braccio di ferro fra l'amministrazione comunale e l'associazione islamica Moschea Abu Bakar si è concluso con la decisione del Tar, che ha di fatto obbligato il Comune a garantire uno spazio al gruppo religioso. Il sindaco Chiara Calati non aveva infatti concesso un luogo dove svolgere il rituale.

È stata proprio l'associazione islamica, dopo mesi trascorsi a chiedere un'area dove edificare una moschea o almeno un luogo dove celebrare le festività, a ricorrere al Tar, che si è espresso in loro favore. Il 14 agosto, dunque, la festa del Sacrificio si farà.

La zona è già stata scelta, si tratta dell'area "Fiera" di via Crivelli. La celebrazione si svolgerà dalle 8:30 alle 9:30 del mattino.

Un risultato che ha ovviamente riacceso un dibattito che dura da tempo. Se da una parte, infatti, ci sono coloro che si oppongono con forza alla decisione dei giudici del Tar, dall'altra si trovano quelli che fino ad oggi hanno appoggiato la battaglia dell'associazione islamica, come il consigliere Pd Marzia Bastianello. Proprio per questa ragione la rappresentante del Partito Democratico era stata bersagliata dal candidato Lega Franco Maria Battista Palmieri. "E allora se accetti le loro pretese, non ti rimane altro che convertirti, mettiti il velo, e appena possibile fatti infibulare", aveva attaccato su Facebook il membro del Carroccio, come riportato da "Corrierealtomilanese.com".

Gli attacci non hanno tuttavia mancato di colpire lo stesso primo cittadino di Magenta, intervenuto per commentare e condannare il clima che si è venuto a creare sulla vicenda. "Ho perso il conto dei commenti, delle battute e degli attacchi sessisti, ora e anche prima di essere sindaco. Non mi metterò nemmeno a contare quelli futuri" ha commentato Chiara Calati su "IlGiorno". "Da sindaco dico che il linguaggio violento non mi appartiene, ma purtroppo leggo molte espressioni violente o irrispettose, tra politici e tra cittadini, a tutti i livelli relativamente ai più svariati temi. Ognuno è responsabile delle proprie azioni e del linguaggio che usa".

Nonostante le polemiche, la festività si terrà.

Nella serata di ieri il presidente dell'associazione islamica Ayub Akhter, ha ricevuto il via libera. Se si fossero presentati ulteriori tentennamenti, la comunità islamica sarebbe stata comunque pronta a fare richiesta per i danni subìti.

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