Un'auto che sfrecciava a tutta velocità lungo la Strada Vecchia Vigevanese, fra Corsico e Trezzano, ha rotto l'altro giorno il silenzio che in questi giorni sta contrassegnando tutte le strade del Belpaese. A bordo di questa vettura 5 magrebini, tutti di età compresa fra i 25 ed i 40 anni. Dopo aver superato ben due semafori rossi i nordafricani sono stati inseguiti e fermati dopo qualche centinaio di metri da una pattuglia della polizia locale di Corsico, che sorvegliava l'attuazione delle disposizioni del Governo italiano in materia di contrasto alla pandemia da coronavirus.
Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Il Giorno agli agenti è apparso subito chiaro il perchè del vano tentativo di fuga dei magrebini: non solo avevano superato abbondantemente i limiti di velocità previsti su quel tratto di strada ed attraversato due volte incroci col semaforo rosso: il prode guidatore del mezzo era anche sprovvisto di patente e di assicurazione obbligatoria, inoltre la macchina risultava intestata ad un prestanome. I nordafricani si sono giustificati sostenendo che uno dei componenti il gruppetto manifestasse sintomi riconducibili al coronavirus e che lo stavano portando urgentemente in ospedale.
La direzione intrapresa dagli stranieri però, Trezzano, unitamente all'atteggiamento a dir poco equivoco dei cinque, hanno insospettito e non di poco le forze dell'ordine, che hanno pensato di condurre al comando i sospetti. Qui due di loro hanno sostenuto di sentirsi male, lamentando febbre e tosse, quindi ai vigili non è rimasto altro da fare che farli portare con un'ambulanza presso l'ospedale San Giuseppe di Milano.
Sottoposti a tutti i controlli previsti dal protocollo i sospetti più che giustificati della polizia locale sono stati confermati pienamente: i due magrebini erano assolutamente sani, il contagio da coronavirus era solamente una scusa per tentare di tirarsi fuori dai guai seri nei quali questi si erano cacciati. Purtroppo però, approfittando del trambusto che regna nei nostri ospedali in queste durissime settimane, gli stranieri sono riusciti a scappare dalla struttura ed a fare perdere le proprie tracce.
Mentre le forze dell'ordine sono alla ricerca dei fuggitivi, gli altri tre magrebini componenti la brigata sono stati denunciati per tutte le irregolarità riscontrate ed inoltre dovranno rispondere del mancato rispetto delle vigenti
disposizioni del Governo italiano, che vieta come noto tutti gli spostamenti non motivati - art. 650 c.p. -, con l'arresto da uno a tre mesi oppure una multa da 206 euro per coloro i quali non rispettano le leggi.
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