"Mamma Mia!", lo show per cantare gli Abba

Da domani al Teatro degli Arcimboldi la storia ispirata ai classici pop del gruppo svedese

"Mamma Mia!", lo show per cantare gli Abba

Per chi non può scappare in un luogo caldo nelle feste natalizie, c'è un'isola particolare dove sole, caldo, mare e musica (e, come no, pure intrecci amorosi) inondano la scena. È l'isola greca senza nome di «Mamma Mia!», il musical nato dalla penna dell'inglese Catherine Johnson, la cui intuizione fu quella, sul finire degli anni '90, di costruire una storia attorno ai classici pop degli Abba. La band svedese, un fenomeno di culto con i suoi quattrocento milioni di dischi venduti nel mondo, è l'autrice di hit come «Mamma Mia!», «Dancing Queen», «The Winner Takes it All», «Super Trouper», canzoni che hanno fatto cantare e ballare generazioni di persone convinte che la leggerezza sia l'autostrada per una vita migliore. Oggi al Teatro degli Arcimboldi dal 13 dicembre al 6 gennaio (ore 21, sabato ore 16-21, domenica ore 16, ingresso 59-29 euro, info 02.64.11.42.200) - «Mamma Mia!» torna nell'allestimento tutto italiano, forte di centocinquanta repliche e più di duecentomila spettatori, diretto da Massimo Romeo Piparo, con un cast rodato nel quale spiccano tre celebri protagonisti maschili come Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio Muniz al fianco di Sabrina Marciano, nel ruolo principale di Donna (quello che nella versione cinematografica del film, datata 2008, fu di Meryl Streep). La scenografia, spettacolare e tecnologica, porta sul palco un pontile sospeso su oltre 9mila litri di acqua, barche ormeggiate e un vero bagnasciuga. Nel frattempo, del film è uscito proprio quest'anno un sequel, dal titolo «Mamma Mia! Ci risiamo».

Insomma, il mito regge attorno alle canzoni degli Abba e a una storia che sembra ispirata alle commedie di Shakespeare come «Molto rumore per nulla»: la giovane Sophie, figlia dell'ex hippy inglese Donna, sta per sposarsi con un aitante ragazzotto greco. Il desiderio è quello di essere accompagnata all'altare da suo padre, ma poiché non l'ha mai conosciuto, Sophie decide di convocare, all'insaputa della madre, i tre padri più probabili. Nel ruolo del più compassato dei tre «padri» (quello che al cinema fu di Colin Firth) c'è lo spagnolo Sergio Muniz, attore, cantante ma anche ex concorrente (vincitore) del reality show «L'Isola dei Famosi» nel 2004. «Una vittoria di cui non mi pento ci spiega Muniz ma che è diventata col tempo una prigione. Il teatro è la mia vita, ora. Ho lavorato anche in tv, in alcune miniserie importanti come La signora delle camelie su Canale 5, ma la verità è che da troppo tempo mi cercano per apparizioni che non mi fanno crescere. Al musical ci arrivai per la prima volta con Piparo, in Full Monty. Fu un'esperienza fantastica. Quando Massimo mi ha cercato per Mamma Mia! ho detto subito di sì, perché di lui ho una cieca fiducia. Quando vidi per la prima volta il suo Jesus Christ Superstar restai sconvolto per l'emozione. A tutt'oggi è il mio musical preferito». Se gli si chiede un parere sul segreto del successo di «Mamma Mia!», il bell'attore di Bilbao è diretto: «Le canzoni contagiose degli Abba, e un racconto d'amore che non è mai melenso». Anche perché nel petto di Sergio Muniz, questa la verità, batte un cuore «da Grinch», dice.

«Del Natale attuale spiega l'attore sopporto ben poco: il consumismo, il materialismo dilagante, sono insostenibili. Difatti, benché viva a Milano da 20 anni, mi rifugio sempre con i miei cari in Spagna.

La famiglia è l'ultima cosa che resiste di queste feste». Per l'anno alle porte, Muniz ha in agenda un disco: «Ci sto lavorando da un anno e mezzo conclude contiene brani inediti miei, di vario genere, perché non amo steccati. C'è rock, pop, mantra indiani e rumba».

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