Il «Meraviglioso» Bellavista conquista anche Bordeaux

La degustazione dei grandi formati seduce la Francia Bis a Erbusco con gli imprenditori e i piatti di Cracco

Andrea Radic

Nella terra del Bordeaux dove nasce la storia dei grandi vini, l'Italia ha conquistato quest'anno un ruolo di primo piano schierando a Vinexpo la bellezza di 225 cantine. Tra gli eventi di punta una Masterclass dell'azienda Bellavista accanto alle prestigiose degustazioni dei più blasonati Châteaux di Francia, condotta da Mattia Vezzola «maestro di cantina» della maison di Franciacorta fondata da Vittorio Moretti nel 1977 ed eletta nel 2017 da Gambero Rosso «cantina dell'anno». Una doppia apparizione quella di Bellavista a Bordeaux presente anche al Grand Tasting dei Tre Bicchieri Gambero Rosso con 150 cantine italiane tra le quali i Franciacorta Ferghettina e Ricci Curbastro. La Masterclass di Bellavista è entrata subito nel vivo con la presentazione del profilo sensoriale di due annate storiche (2008 e 2002) affinate e custodite in grandi formati Magnum 1,5lt Mathusalem 6lt e Salmanazar da 9lt. Tra i partecipanti il presidente dell'Associazione dei Sommelier della Bretagna e sommelier provenienti da Spagna, Brasile, Giappone e Usa. L'annata 2002 è entrata a fare parte di «Meraviglioso», la 2008 farà parte del prossimo che sarà pronto nel 2030, per fare un Meraviglioso occorrono infatti 15, 16 anni ai quali se ne aggiungono altrettanti di affinamento.

«Meraviglioso», infatti, sovverte il principio che non sia possibile raggiungere traguardi di longevità con i vini mediterranei e proprio la Franciacorta dimostra la durata di un vino particolare compendio delle annate 1984, 1988, 1991, 1995, 2001 e 2002 della riserva Vittorio Moretti che consegna al palato integrità, naturalità e tradizione.

Dall'eugenetica della vite, coltivata affinché sia longeva, salubre e pienamente espressiva della terra che la accoglie, sino alla biodiversità ricercata nella minuziosa parcellizzazione dei suoi cru, tutto in Bellavista è funzionale a creare uno stile che possa affermare l'eleganza di un'espressione propriamente mediterranea. Così, anche le più sottili differenze che potrebbero sembrare virtuosismi o esercizi di stile, rivelano la loro distintiva funzione di saldi ancoraggi che permettono al vino di elevarsi secondo un «utentico sé». Un inestimabile patrimonio di riserve che prosegue la propria vita in grandi formati, la bottiglia ridisegnata più e più volte affinché il suo spessore possa essere fedele custode del tempo: tutto questo è solo una parte del segreto di Bellavista svelato a Bordeaux.

Da Bourdeaux a Erbusco l'eccellenza di «Meraviglioso» ha affascinato un gruppo di imprenditori, tutti winelovers, riunitisi in cantina per sentir raccontare Vittorio Moretti e Mattia Vezzola, la passione che vive intorno a queste bottiglie. «Di Moretti - racconta Vezzola - mi ha colpito subito una dote rara, la capacità di amare ciò che non conosceva e abbracciare con intuito un pensiero pur senza capirne l'aspetto tecnico e decidendo subito di investire dimostrando valori di imprenditore leale, franco ed energico, non privo di senso per la bellezza e l'armonia».

I grandi formati di «Meraviglioso» sono stati accompagnati dai piatti bistellati di Carlo Cracco che ha proposto «filetti di triglia appena cotti, lardo di Patanegra, prezzemolo ed erbe» e «dentice al vapore, pomodoro giallo e capperi».

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