Milanesiana, la cultura è un Segreto

Milanesiana, la cultura è un Segreto

Malgrado siano tempi sempre più difficili per la cultura e i fondi pubblici scarseggino, anche quest'anno prende il via la Milanesiana, il progetto di Elisabetta Sgarbi che a giugno, per una ventina di giorni, porterà sotto la Madonnina intellettuali e artisti d'alto rango da ogni parte del mondo. Poichè ogni edizione è dedicata a un tema, ciò vale anche per questa quattordicesima volta: sarà il Segreto. Già, il segreto, «nei suoi aspetti positivi, irrinunciabili, poetici e naturalmente, se gli artisti lo vorranno, anche negativi» ha sottolineato la Sgarbi.
Appuntamento al 19 giugno dunque, per scoprire in che modo il filo conduttore verrà sviluppato negli oltre 40 appuntamenti in agenda, che anche stavolta vedranno sul palco nomi di primissimo piano del panorama culturale internazionale, come i premi Nobel Wole Soyinka, John Coetzee e Gao Xingjian, o il premio Pulitzer Michael Chabon.
Mala tempora currunt, si diceva. Eppure va dato merito alla Sgarbi di grandi capacità organizzative anche nel recuperare fondi in un momento come questo, grazie anche alla promozione della Provincia di Milano, alla collaborazione del Comune e al sostegno della Regione: in tutto Milanesiana costerà 690mila euro, di cui 230mila provenienti dalle istituzioni e 460mila dai privati, investiti in prestazioni artistiche (250mila euro) e spese varie, dai tecnici all'ospitalità (450mila euro). «Ogni anno è difficile e imbarazzante chiedere ai privati e al pubblico attenzione per la cultura, questa volta - ha raccontato la Sgarbi - ho iniziato a chiedere sponsorizzazioni prima della Milanesiana del 2012».
Così, ieri si è potuto finalmente snocciolare il programma, alla presenza dei tre assessori alla Cultura, Novo Umberto Maerna, Luigi Del Corno e Cristina Cappellini. La novità di quest'anno è l'appuntamento «Aspettando la Milanesiana, aspettando l'Expo» del 12 giugno, con lo scrittore e deputato Edoardo Nesi ad aprire la lectio magistralis dell'economista Jeremy Rifkin, chiusa dalle note di Michele Campanella. Fa da prologo alla manifestazione anche l'omaggio a Enzo Jannacci di Renato Pozzetto, il 20 giugno alla sala Buzzati del Corriere. Si entra poi nel cuore della kermesse con le serate al teatro Dal Verme: il 21 giugno il protagonista è Roberto Calasso di Adelphi, al cui Baudelaire si è ispirato Michael Nyman per il concerto di chiusura. Domenica 23 Gianna Nannini dialogherà con Sandro Veronesi e si esibirà dal vivo, mentre il giorno dopo lo scrittore Paolo Giordano introduce i colleghi Hanif Kureishi e Amitav Gosh prima del concerto di Alice. Serata da Nobel, quella del 25, con Coetzee, Soyinka e il Pulitzer Chabon, presentati da Andrea De Carlo e allietati dalla Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Chiude la parte al Dal Verme la lectio magistralis di Umberto Eco seguita dalle mondine di Novi con Cisco.

Attesi i consueti appuntamenti come «L'aperitivo con l'autore» al Corriere della Sera, ma anche in alcune biblioteche cittadine, e la propaggine torinese del festival, con la mostra su Tonino Guerra. Vasto il programma della sezione «Orario continuato» che il 27 giugno chiama a investigare il segreto della vita Beppe Englaro, Mina Welby, Umberto Veronesi e Marco Bellocchio.

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