L'errore della mensa: così sbagliano la dieta a una bambina disabile

Un'interpretazione sbagliata delle "direttive" della famiglia ha costretto una bambina a rinunciare alla sua dieta e la famiglia a rincorrere la società che fornisce cibo

L'errore della mensa: così sbagliano la dieta  a una bambina disabile

Semba essere finito il calvario di una famiglia con una bimba disabile che voleva semplicemente far mangiare la propria piccola in una mensa scolastica nel milanese

La ragazzina è affetta da una gravissima patologia che ha minato le sue facoltà psichiche e motorie, oltretuttto ha un problema alla bocca che non le consente di masticare e così è costretta a mangiare sempre e solo cibi tritati. L'anno scorso è stato il suo primo anno scolastico e la società che si occupa di distribuire cibo all'interno della mensa del suo istituto ha pienamente soddisfatto le esigenze della bambina disabile.

I problemi sono iniziati invece quest'anno, riferisce Milano Today che raccoglie lo sfogo della madre. La disabilità di cui soffre la bimba è chiamata "ritardo psicomotorio generalizzato", ed è una forma molto grave che impatta moltissimo sullo stile di vita di una persona. Quest'anno la società avrebbe dovuto soltanto replicare le ricette dell'anno scorso ma qualcosa è andato storto. Infatti, Milano Ristorazione (la società che si occupa di distribuire cibo) non ha seguito le indicazioni fornitele dalla famiglia e dopo alcuni mesi una maestra si è accorta che qualcosa in quella mensa non funzionava. La società non si è preoccupata di contattare la mamma della bambina non avendo recepito le indicazioni o comunque non avendole comprese. Ha deciso di "mal interpretare" quanto scritto e ad esempio l'annotazione "legumi tritati" l'ha interpretata come "allergia ai legumi". La bimba ha mangiato per molti mesi pasta o riso in bianco, arrivando a mangiare soltanto sporadicamente pasti con un po' di sugo buttato sopra. È stata l'attenzione della maestra che, vedendo quei piatti stranamenti vuoti e insipidi, ha contattato immediatamente i genitori spingendoli a mettersi in contatto con la società di catering delle mense scolastiche.

La risposta della società alla bimba disabile

Una volta contattata la società risponde che, visto che sono stati indicati due metodi di preparazione per pietanza, i cuochi all'interno delle cucine non sono in grado di consegnare i piatti come richiesto. Infatti, la doppia preparazione del piatto era prevista dalla dieta della madre perché questo permetteva alla stessa bambina di diversificare il piatto con l'impiego di pochi ingredienti.

La madre, riferisce il Milano Today, non demorde e riscrive nuovamente la dieta presentandola alla Milano Ristorazione. Immediatamente la società si applica e procura quanto richiesto alla bimba. Un altro intoppo però costringe ulteriore burocrazia prima che la bimba possa iniziare a mangiare serenamente. Infatti, l'ispezione della Milano Ristorazione vede l'insegnante di sostegno aprire il piatto della bambina per poterle soministrare il cibo. Questo non è previsto dal regolamento, occorre una mail dei genitori che autorizzi l'insegnante ad aprire il piatto contenente il cibo.

La madre provvederà a risolvere anche questo intoppo, nel frattempo si dice rammaricata perché nonostante l'azienda sapesse

del problema nessuno l'ha contattata. È stata la maestra ad accorgersi che qualcosa non andava, se non l'insegnante non fosse stata così scaltra la bimba avrebbe probabilmente avuto anche gravi problemi di alimentazione.

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