A Milano sfilano gli Alpini: 500mila penne nere invadono il centro

Presente il ministro Trenta: "Simbolo dell'Italia riunita". Il messaggio di Mattarella: "Ricorrenza di cui l'intero Paese va orgoglioso"

A Milano sfilano gli Alpini: 500mila penne nere invadono il centro

Gioia, canti e tanta voglia di stare insieme: gli Alpini riescono così a battere freddo e pioggia a Milano, le cui strade del centro sono state bloccate al fine di permettere il passaggio delle penne nere. Se ne contano circa 500mila, accompagnate da amici e familiari, che da venerdì hanno fatto ingresso nella città in occasione dell'Adunata del Centenario. Quella di oggi, domenica 12 maggio, è la giornata clou: alle ore 9.00 è iniziata la sfilata con gli onori alla massima autorità presente. Sul palco vi è stata la presenza da parte del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del prefetto Renato Saccone.

Gli organizzatori hanno riferito: "La stima di 500 mila presenze. È credibile, anche perché molti arriveranno in giornata". Progressivamente si è infatti assistito ad un notevole incremento degli alpini in città: insediamenti “autonomi”, alpini alloggiati in parrocchie e oratori.

La sicurezza

Dovrà essere rispettato il piano di sicurezza previsto dal Comune: la vendita e la distribuzione bevande in contenitori di vetro e in lattina lungo tutto il percorso della sfilata saranno vietate fino alla mezzanotte di oggi. Non saranno inoltre consentiti il transito, la sosta e l’uso dei passi carrai relativi alle vie interessate dal passaggio della manifestazione.

Stazione Duomo chiusa?

Atm valuterà se chiudere la stazione Duomo della metropolitana qualora si dovesse verificare un eccessivo sovraffollamento. Tuttavia l'azienda fa sapere: "Al momento non si è reso necessario. Ieri abbiamo chiuso alcune uscite della stazione Duomo durante la celebrazione della messa, oggi ne chiuderemo altre della stazione Cairoli".

Mattarella: "Motivo legittimo d'orgoglio"

Il messaggio di saluto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato letto nel corso dell'incontro tra le istituzioni lombarde e milanesi e i vertici dell'Ana: "Il centenario dell'associazione nazionale Alpini rappresenta una ricorrenza di cui l'intero Paese va orgoglioso. Le penne nere identificano una lunga, nobile tradizione di coraggio, sacrificio e dedizione incondizionata al servizio della nostra comunità, nel segno di una profonda e convinta affermazione della indivisibile identità nazionale e della solidarietà che affratella ovunque le genti di montagna. Desidero esprimere all'Ana il ringraziamento della Repubblica per i valori tramandanti in questo secolo di attività, l'impegno senza riserve in campo sociale e nell'ambito della protezione civile. La testimonianza offerta quotidianamente nell'attività associativa dagli alpini in congedo è per tutta la società esempio luminoso di volontariato e motivo legittimo d'orgoglio". Mattarella ha concluso il saluto con un "commosso pensiero agli alpini 'che sono andati avanti'".

Trenta: "Simbolo dell'Italia riunita"

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha fatto visita ai radunati prima dell'avvio della manifestazione: "Gli Alpini sono il simbolo dell'Italia che si è riunita, che ha affrontato due guerre, ne è uscita, e si è ricomposta. Continuano a essere un simbolo molto importante del nostro Paese. È la mia prima volta a un raduno degli Alpini ed è stata una emozione profonda. Soprattutto quando ho visto quell’alpino di 106 anni salutare la bandiera, sotto il palco d’onore. Ecco lui incarna valori che si acquisiscono da giovani e poi rimangono con noi tutta la vita". Accompagnata dal generale Enzo Vecciarelli, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, si è poi diretta in Duomo in tribuna d'onore. "Il cappello lo mettono solo gli alpini e io non lo sono", ha detto Trenta ad un alpino che l'aveva invitata ad indossare il cappello con la penna nera.

Zaia commosso

Presente anche

Luca Zaia: il governatore del Veneto, al momento del passaggio degli alpini di Vittorio Veneto, è sceso dal palco ed ha salutato personalmente gli alpini, apparendo visibilmente commosso alle telecamere.

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