"Il mio festival, una magia che fa morire dal ridere"

Raul Cremona presenta una rassegna che porta in scena i talenti di illusionismo e giocoleria

"Il mio festival, una magia che fa morire dal ridere"

Porta un paio di occhiali senza aste, da vero mago: «Certo, sembra che stiano su da soli». È Raul Cremona, l'illusionista con una punta di attore cabarettista. È lui l'ideatore e anche quest'anno conduttore della IV Edizione del Festival della Magia, l'appuntamento con il meglio dei giocolieri e maghi italiani e mondiali che torna al Teatro Manzoni dal 2 al 6 gennaio: «Io però qui sarò l'antimago e padrone di casa, farò siparietti e giochi tra un intervento e l'altro per tirare un filo conduttore lungo tutto lo spettacolo». Sul palco si esibiranno alcuni dei talenti più interessanti del panorama internazionale e italiano, da Pilou, il giocoliere e illusionista francese Campione del Mondo al Congresso Mondiale di Magia a Stoccolma, fino a Niek Takens, manipolatore olandese elegante e raffinato, passando per Erix Logan e Sara Maya, star nostrane della magia noti in tutto il Mondo. «I maggiori illusionisti italiani lavorano soprattutto all'estero perché quelli di illusione sono spettacoli molto costosi, e da noi si tende a non spendere per questo genere di show». E invece Raul Cremona si inventa un Festival della Magia: «Io mi ispiro molto al varietà italiano, diciamo a Wanda Osiris: ci saranno anche ballerine, musica e canzoni. È però un Varietà Magico', ci sarà un fluorilegio di maghi di tutti i tipi». C'è un criterio per accostarli? «Sì, è la crescita della tensione: si parte con numeri meno scenografici per arrivare a quelli più stupefacenti». Non è certo un problema di qualità dello spettacolo: «Non è che manipolare tre carte sia meno complicato di tirar fuori tre donne da una cassa, si tende a chiudere con numeri con un effetto dirompente». Artisti che Cremona trova girando come mago per i vari appuntamenti mondiali con l'illusione: come i Tusan, giovane gruppo di street-dance e hip-hop italiano che partecipa al Festival con uno spettacolo racconta al pubblico la storia dell'umanità e i suoi demoni, tra effetti di luce e accattivanti coreografie. O gli «Sos&Victoria», i più veloci trasformisti del mondo (hanno vinto vari Guinnes dei Primati) dall'Armenia e Russia e Gerald Le Guilloux, francese, farà un numero con le colombe. «Le idee nuove si trovano girando: è come gli 88 tasti del pianoforte: mescoli insieme, e tiri fuori cose che sembrano nuove. I giochi sono gli stessi dei maghi del 1700.

Ti faccio un esempio: Harry Houdini mangiava degli aghi poi beveva un bicchiere di vino e infine un pezzo di filo. Poi tirava fuori il filo e gli aghi appesi. Ultimamente ho visto una versione dello stesso gioco in cui al posto degli aghi si mangiano dei cheerioos, i cereali».

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