Monza fa una delibera contro la legge

La giunta Faglia continua a sfidare la Regione

Marcello Chirico

A Monza se ne fanno un baffo delle leggi regionali, ragionano come Provincia Autonoma (senza esserlo). Dopo essersi apertamente opposta all’approvazione delle nuove modifiche urbanistiche del Pirellone, dopo aver avviato una lotta contro il tempo nel disperato tentativo di approvare al più presto il nuovo Piano Territoriale (dopo aver dimenticato, per anni, di dotarsi di un Piano Regolatore), adesso la giunta comunale di centrosinistra è andata oltre: ha deliberato ieri la continuità, sul proprio territorio, delle misure di salvaguardia approvate dal consiglio regionale. In particolare, quella che le riduce da 5 a 3 anni in assenza di Prg.
L’amministrazione brianzola non ha fatto altro che interpretare - a modo suo - le nuove regole legislative, ritenendo che non possano avere effetto retroattivo rispetto alla data della loro entrata in vigore, non essendo espressamente previsto alcun effetto retroattivo della disciplina. Risultato: per la giunta ulivista restano in vigore le varianti del 2002, quelle che vincolerebbero pure l’area della Cascinazza, quella realmente al centro della contesa tra Comune di Monza e Regione.
Più corretto: quella su cui la giunta del sindaco diessino Faglia vuole assolutamente impedire a Paolo Berlusconi -che l’ha regolarmente acquistata - di poterci costruire.

Il tutto spacciato per difesa dei «valori ambientali e paesaggistici del territorio»,come dichiara l’assessore Viganò, mentre si tratta di una pura e semplice battaglia politica che ha come scopo la ricerca del consenso in vista delle prossime elezioni amministrative.

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